Declassamento della Direzione Territoriale Liguria delle Dogane: Decisione controverso e impatti sui porti

Declassamento della Direzione Territoriale Liguria delle Dogane: Decisione controverso e impatti sui porti

Il declassamento della Direzione Territoriale delle Dogane ligure solleva preoccupazioni per l’efficienza dei controlli doganali e la competitività dei porti di Genova, Savona e La Spezia.
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Declassamento della Direzione Territoriale Liguria delle Dogane: Decisione controverso e impatti sui porti - Gaeta.it

Il recente declassamento della Direzione Territoriale delle Dogane ligure ha sollevato forti preoccupazioni. Le autorità doganali di Genova, Savona e La Spezia sono state retrocesse a categorie inferiori basandosi su algoritmi di valutazione discutibili. Le ripercussioni di questa scelta potrebbero compromettere l’efficienza dei controlli doganali e, di conseguenza, la competitività dei porti liguri, vitali per l’economia nazionale.

Le conseguenze del declassamento

Il direttore generale di Spediporto, Giampaolo Botta, ha espresso il suo disappunto nei confronti del declassamento della Direzione Territoriale delle Dogane, enfatizzando il rischio di perdere efficienza nei controlli doganali. Questo scenario potrebbe portare a rallentamenti nelle operazioni portuali, influenzando negativamente il flusso commerciale e la competitività dei porti liguri. Botta ha sottolineato che i porti liguri costituiscono una fonte considerevole di entrate per lo Stato, contribuendo annualmente con 4,6 miliardi di euro tra dazi e IVA. Per questo motivo, il degrado dei servizi doganali è percepito come una minaccia non solo a livello locale, ma anche su scala nazionale.

L’importanza dei porti liguri non può essere sottovalutata, poiché sono collegamenti fondamentali per il commercio con l’estero. Le operazioni rapide e sicure di imbarco e sbarco di merci sono essenziali per mantenere un flusso commerciale sano. Una riduzione della capacità di risposta e controllo da parte della direzione doganale potrebbe generare un effetto domino, partendo dalla difficoltà di svincolarsi da lunghe attese fino a possibili sanzioni per non conformità alle normative doganali.

Critiche all’algoritmo di valutazione

Alla base della decisione, come evidenziato da Spediporto, c’è la “metodologia Hay”, un sistema automatizzato di valutazione. Questo algoritmo si basa su tre criteri fondamentali: know-how, problem solving e responsabilità. Tuttavia, l’affidamento del destino di istituzioni cruciali a un sistema che non considera le peculiarità locali e i contesti specifici è visto come inadeguato e arido. Molti esperti e operatori del settore hanno messo in discussione l’efficacia di un tale criterio, ritenendolo inconcepibile e poco aderente alla realtà operativa degli uffici doganali.

In particolare, i documenti disponibili sul sito del sindacato FLP delle agenzie fiscali riguardano non solo la direzione ligure, ma anche altre retrocessioni che potrebbero avere impatti simili. Questo crea un clima di incertezza e timore tra i lavoratori, i quali vedono minacciati i propri posti di lavoro e la loro capacità di operare in un ambiente sempre più competitivo.

Interventi politici e possibili risvolti

La reazione all’annuncio del declassamento è stata immediata. Spediporto ha già inviato comunicazioni ai parlamentari liguri, auspicando un intervento tempestivo da parte delle autorità politiche. Alcuni rappresentanti hanno già avviato interrogazioni al Ministro competente per indagare sulla legittimità e sulle motivazioni del declassamento. Questo attivismo politico potrebbe rivelarsi cruciale per correggere una decisione che molti considerano ingiusta e dannosa.

Il rischio che i porti liguri possano subire una perdita di competitività è reale e potrebbe avere conseguenze a lungo termine se non affrontato. L’auspicio è che il dialogo tra il governo e le autorità doganali possa portare ad una rivalutazione delle decisioni prese, tenendo conto delle sfide e delle necessità specifiche del territorio ligure, e permettendo così ai porti di continuare a svolgere un ruolo centrale nell’economia nazionale.

Si attende il proseguimento dei dibattiti e delle interrogazioni parlamentari nei prossimi giorni, con la speranza che il caso possa essere risolto in favore di una soluzione più equa e aderente alla realtà operativa del settore.

Ultimo aggiornamento il 31 Gennaio 2025 da Laura Rossi

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