A partire dall’anno accademico 2025/2026, il consiglio dei ministri ha approvato un decreto storico che elimina il test di accesso per i corsi di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi Dentaria, e Medicina Veterinaria. Questa decisione rappresenta una significativa evoluzione nel sistema di accesso all’istruzione superiore, puntando a offrire un semestre d’accesso libero che supererà il tradizionale numero chiuso.
Cambiamenti nella struttura di accesso
Il nuovo decreto introduce un semestre ad accesso libero, superando la rigida programmazione del numero chiuso. In particolare, si prevede una crescita sostenibile dei posti disponibili, con un incremento di 30.000 posti nell’arco di sette anni rispetto ai dati del 2023. Questo cambiamento mira a rispondere in modo più dinamico alle necessità del settore sanitario, garantendo che il numero di studenti possa adeguarsi ai fabbisogni reali del sistema.
Agli studenti che desiderano iscriversi ai corsi di Medicina è richiesto di registrarsi anche a un secondo corso di laurea o laurea magistrale a ciclo unico. La registrazione a questo secondo corso è gratuita per il primo semestre, offrendo così agli studenti un’ulteriore opzione in caso di non superamento degli esami nel primo semestre. Restano comunque aperte le possibilità di iscrizione a corsi esterni all’area delle Scienze della Salute.
Il semestre filtro: un nuovo approccio formativo
Durante il semestre filtro, gli studenti di Medicina e Chirurgia, Odontoiatria, e Veterinaria seguiranno discipline comuni che rientrano nelle aree delle scienze biologiche, chimiche e fisiche. Questo periodo di studio non solo rappresenta un passaggio fondamentale, ma consente anche di acquisire crediti formativi universitari , con un totale di almeno 18 CFU previsti. Le materie specifiche saranno definite da un decreto ministeriale, attraverso un lavoro congiunto con il Consiglio universitario nazionale .
Per garantire che l’offerta formativa rispetti gli standard internazionali più elevati, i piani di studio dovranno essere armonizzati a livello nazionale. Gli studenti avranno la possibilità di ripetere il semestre filtro fino a un massimo di tre volte, a seconda delle loro esigenze. Inoltre, le università adatteranno la didattica in base al numero degli iscritti, prevedendo anche modalità di insegnamento sia in presenza che a distanza.
Ammissione e valutazione: come funzionerà?
L’ammissione al secondo semestre sarà condizionata al superamento degli esami del semestre filtro e alla posizione nella graduatoria nazionale, che sarà stilata in base ai voti ottenuti. Ulteriori dettagli sulle modalità di creazione della graduatoria saranno forniti tramite un successivo decreto ministeriale. Per garantire una valutazione equa e uniforme, saranno previsti esami standardizzati a livello nazionale, seguendo modelli di valutazione internazionali.
Gli studenti che si collocano in posizioni utili nella graduatoria nazionale potranno continuare gli studi nello stesso ateneo o optare per un’altra università, se disponibili posti. Sarà compito dello studente indicare fino a cinque sedi in base alle proprie preferenze. Qualora non superassero gli esami o non ottengano voti sufficienti per accedere alla graduatoria, gli studenti possono comunque proseguire la loro formazione nel secondo corso di laurea registrato all’inizio.
Esclusioni e futuri sviluppi
Le nuove disposizioni stabilite dal decreto non si applicano ai corsi di laurea in lingua inglese offerti da università statali o non statali riconosciute. Il ministero dell’Università e della Ricerca ha già comunicato che seguiranno decreti specifici per definire ulteriormente le nuove regole di accesso e il curriculum dei corsi.
La ministra Anna Maria Bernini, commentando il decreto, ha sottolineato l’inversione di rotta rispetto alla tradizione del numero chiuso. Questa riforma permette di accedere a una formazione di qualità senza le barriere che hanno caratterizzato il sistema fino ad oggi. Con l’abolizione del test di accesso, si mira a garantire una formazione completa a tutti gli studenti, creando opportunità per una significativa riforma nel panorama accademico italiano.