La bellezza di Roma è spesso offuscata dalla cattiva gestione del turismo e dalla mancanza di controlli nel centro storico. Viviana Di Capua e Filippo Massimo Lancellotti, rappresentanti delle associazioni dei residenti e commercianti, denunciano una situazione di degrado crescente, che rimanda a un passato che si sperava archiviato. Con il Giubileo in corso e l’arrivo della bella stagione, il rischio è che la Città Eterna si trasformi in un immenso ristorante all’aperto.
Il degrado sulla scalinata di Piazza di Spagna
Piazza di Spagna è uno dei simboli più riconoscibili di Roma, eppure ora sembra essere diventata una meta di bivacco per turisti indiscriminati. Di Capua, alla guida dell’associazione degli abitanti del centro storico, non esita a richiamare la memoria di una battaglia passata contro il degrado: “Siamo tornati indietro di un decennio,” afferma. Durante il 2016, infatti, i residenti avevano avviato una campagna con un volantino multilingue per sensibilizzare i turisti sull’importanza di rispettare il monumento e il suo valore culturale. La scalinata, costruita nel 1726, aveva riaperto dopo un restauro e il messaggio era chiaro: il suo uso come area di ristorazione e spazio per rifiuti era inaccettabile.
Oggi, con l’aumento del flusso turistico, la situazione è nuovamente problematica. I turisti si sistemano sui gradini per mangiare, mentre alcuni si azzardano addirittura a mettere i piedi nelle fontane. Lancellotti considera questa tendenza preoccupante e sottolinea l’assenza di controlli da parte delle forze dell’ordine, che sembrano aver abbandonato il campo. “Con circa settemila vigili a Roma, la loro invisibilità è allarmante,” spiega.
Le politiche di sicurezza e il silenzio delle istituzioni
Viviana Di Capua e Filippo Massimo Lancellotti concordano sulla necessità di far rispettare le regole, già formalizzate nel 2019 con nuove normative della polizia locale. Tuttavia, Di Capua denuncia l’inefficienza delle politiche di sicurezza, sostenendo che le regole sono lettera morta. “Sembra che ci sia un tacito accordo per non disturbare i commercianti ed esercenti,” afferma, evidenziando un sensibile aumento di comportamenti inadeguati e di affollamenti nei luoghi chiave della città.
Strategie come il divieto dell’uso di cartelloni e vele per esporre i menù sono state introdotte, ma non viene fatto alcun tentativo di applicarle. Lancellotti, nel menzionare il degrado visibile vicino al Pantheon e in altre aree, mette in guardia sul fatto che la mancanza di vigilanza permette la diffusione di comportamenti scorretti da parte dei turisti, come la consumazione di cibo in prossimità di monumenti storici.
L’impatto sul commercio e sul turismo
L’assenza di regolamenti rigorosamente applicati non solo compromette la bellezza dei luoghi storici, ma colpisce anche i commercianti che operano nel rispetto delle norme. Molti di loro si trovano a fare i conti con una concorrenza sleale, che non rispetta le regole e disturba l’atmosfera di tranquillità e raffinatezza tipica di Roma. La frustrazione cresce tra i residenti e gli imprenditori, che vedono come le normative create per proteggere il patrimonio culturale e commerciale della città siano ignorate.
Di Capua conclude mettendo in luce la necessità di una revisione delle politiche di gestione del turismo e della sicurezza. La coesistenza tra turisti e residenti deve ripartire dal rispetto delle regole e dalla protezione di ciò che rende Roma unica. I residenti chiedono un intervento deciso e tempestivo da parte delle autorità competenti, affinché il centro storico non venga ridotto a un semplice palcoscenico per il consumismo, ma continui a brillare come un tesoro di cultura e storia.
Ultimo aggiornamento il 3 Gennaio 2025 da Sofia Greco