Delocalizzazioni dopo le alluvioni in Emilia-Romagna: aumento degli indennizzi richiesto dalla Regione

Delocalizzazioni dopo le alluvioni in Emilia-Romagna: aumento degli indennizzi richiesto dalla Regione

La Regione Emilia-Romagna sta preparando un’ordinanza per aumentare gli indennizzi per le delocalizzazioni post-alluvione, rispondendo alle esigenze delle comunità colpite e promuovendo la sicurezza del territorio.
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Delocalizzazioni dopo le alluvioni in Emilia-Romagna: aumento degli indennizzi richiesto dalla Regione - Gaeta.it

La situazione delle delocalizzazioni in Emilia-Romagna, a seguito degli eventi alluvionali, è al centro del dibattito regionale. La Regione sta preparando un’ordinanza che contempla un riconoscimento economico più elevato della cifra attualmente proposta di 1.800 euro al metro quadro. Questo è uno degli argomenti discussi recentemente nell’assemblea legislativa, dove la sottosegretaria Manuela Rontini ha delineato le problematiche legate alla questione.

Richiesta di adeguamento degli indennizzi

Nel quadro delle misure straordinarie per affrontare l’emergenza alluvionale, la sottosegretaria Rontini ha evidenziato che l’iniziale bozza di ordinanza, elaborata dalla struttura commissariale guidata dal generale Francesco Paolo Figliuolo, non ha ottenuto l’approvazione della Regione. Questo perché il valore di risarcimento proposto di 1.800 euro al metro quadro era considerato inadeguato, soprattutto se applicato in modo uniforme su tutto il territorio. “L’ordinanza di delocalizzazione è in via di preparazione e abbiamo richiesto un incremento degli indennizzi,” ha precisato Rontini.

La necessità di un adeguamento è emersa con urgenza, specialmente dopo l’ultima allerta maltempo. Molte abitazioni, anche in seguito a eventi meno gravi, si ritrovano sott’acqua, e di conseguenza la Regione è impegnata a garantire un’azione rapida e sensibile in tali circostanze. La delocalizzazione non riguarda solo le aree critiche, ma anche quelle che subiscono danni anche minori, evidenziando l’importanza di un approccio tempestivo e personalizzato per ogni situazione abitativa.

Identificazione delle aree e collaborazione con il territorio

La determinazione delle aree che necessiteranno di delocalizzazione sarà svolta in sinergia con la Regione e i Comuni interessati, affermando l’impegno a lavorare in stretta collaborazione con le amministrazioni locali. Questo approccio tiene in considerazione le diverse sfide che affrontano le comunità rurali e urbane in Emilia-Romagna, dove le inondazioni possono avere impatti profondi sulla vita quotidiana dei cittadini.

“Stiamo parlando di un certo numero di abitazioni che si trovano in difficoltà a causa di eventi atmosferici, anche non eccezionali,” ha commentato Rontini. È evidente che la situazione richiede sensibilità e attenzione. Alcuni proprietari delle abitazioni hanno già manifestato il proprio desiderio di vedere attuati i provvedimenti per poter ripensare le proprie vite in contesti più sicuri, evidenziando il bisogno di un intervento mirato e ponderato.

Creazione di un fondo per la sicurezza del territorio

Parallelamente alla preparazione dell’ordinanza, la sottosegretaria ha sollecitato il governo per l’istituzione di un fondo pluriennale dedicato alla messa in sicurezza del territorio. Questa proposta è vista come un passo necessario per garantire che le misure adottate non solo rispondano all’emergenza immediata, ma possano contribuire a una prevenzione più robusta nel lungo termine.

Le dichiarazioni della sottosegretaria sono giunte in risposta alle sollecitazioni dei consiglieri di Rete Civica, Marco Mastacchi ed Elena Ugolini, che hanno chiesto chiarimenti sulle modalità e i tempi di delocalizzazione delle abitazioni danneggiate a seguito dell’alluvione di maggio 2023. Il confronto e la trasparenza in merito a questi temi sono fondamentali per assicurare che le famiglie colpite ricevano il supporto necessario e possano ricostruire le loro vite in condizioni più sicure.

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