Dialogo interreligioso e giustizia climatica: il convegno "Comuni orizzonti" all'Antonianum

Dialogo interreligioso e giustizia climatica: il convegno “Comuni orizzonti” all’Antonianum

Il convegno “Comuni orizzonti” alla Pontificia Università Antonianum ha riunito leader religiosi per discutere di coesione sociale, giustizia climatica e dialogo interreligioso come risposta alle crisi attuali.
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Dialogo interreligioso e giustizia climatica: il convegno "Comuni orizzonti" all'Antonianum - Gaeta.it

L’8 e 9 aprile 2025, la Pontificia Università Antonianum ha ospitato il convegno “Comuni orizzonti”, un evento di rilevante importanza organizzato dal Centro internazionale di dialogo e dal Centro europeo dei leader religiosi . Questo incontro ha messo in evidenza la necessità di sviluppare percorsi interreligiosi mirati a promuovere la coesione sociale e la giustizia climatica in Europa. Diverse figure di spicco hanno partecipato, condividendo la loro visione sulle emergenze attuali e sull’importanza di un’azione comune.

Obiettivi del forum: insieme per il bene comune

Al centro del forum, il cardinale George Jacob Koovakad, prefetto del Dicastero per il dialogo interreligioso, ha sottolineato come le attuali crisi sociali e ambientali richiedano una nuova visione di sviluppo integrale. “Cultura ecologica non significa semplicemente occuparsi di questioni ambientali ma implica una prospettiva più ampia che comprende il bene comune di tutta l’umanità,” ha osservato durante il suo intervento. La Laudato Sì, l’enciclica di Papa Francesco, è stata citata come riferimento chiave, invitando tutti a riflettere sull’importanza di una comunità umana fraterna, capace di affrontare le disuguaglianze e i conflitti che affliggono il nostro tempo.

In questo contesto, il cardinale ha richiamato l’importanza di una dignità umana inalienabile e del valore dell’educazione come strumenti per costruire una società più coesa. L’obiettivo di lungo termine è chiaro: rafforzare i legami tra le diverse fedi e promuovere un’azione concertata per affrontare le sfide globali. Un’alleanza culturale fondata su valori condivisi, come l’umanesimo, appare quindi fondamentale per contrastare le frammentazioni sociali.

Costruire alleanze e reti di dialogo

Nel suo intervento, fratel Augustin Hernandez Vidales, rettore dell’Antonianum, ha evidenziato la necessità di creare una nuova alleanza culturale che ruoti attorno ai valori dell’umanesimo. Egli ha proposto che la Laudato Sì serva come strumento interpretativo essenziale, affermando che la dignità ontologica deve tradursi in dignità sociale. La responsabilità dei leader religiosi è cruciale: essi devono fungere da catalizzatori di solidarietà e giustizia in ambiti chiave come l’istruzione e la cultura.

L’unità è stata sottolineata come un obiettivo primario del forum, con il segretario generale di Kaiciid, Ambasciatore Antonio Almeida-Ribeiro, che ha invitato a perseguire “idee fresche” e approcci nuovi nel dialogo interreligioso. Il dialogo, secondo Almeida-Ribeiro, deve basarsi su esperienze concrete piuttosto che su semplici dichiarazioni, per essere realmente efficace e trasformativo.

Ruolo delle donne e lotta contro la secolarizzazione

Kiran Bali, magistrato del Regno Unito e leader del Global Chair of the United Religions Initiative, ha introdotto l’idea delle “strutture spirituali” per discutere del contributo dei leader religiosi nella società. Nella sua analisi, ha sottolineato quanto le reti di dialogo tra le religioni possano influenzare le politiche sociali. Inoltre, ha fatto notare che le donne spesso subiscono i maggiori impatti dei disastri ambientali, evidenziando la necessità di riconsiderare valori fondamentali di fronte ai cambiamenti climatici.

Kari Mangrud Alvsvåg, presidente dell’Ecrl, ha affrontato la questione della secolarizzazione che caratterizza molti paesi europei. Ha esortato i leader religiosi a continuare a educare le persone alla preghiera e a mantenere un approccio empatico e unificato, ricordando che, sebbene non ci siano sempre motivi di ottimismo, è possibile adottare una postura di speranza.

Un patrimonio da preservare: l’eredità di San Francesco

Fratel Giuseppe Buffon, vice rettore dell’Antonianum, ha messo in evidenza che la crisi attuale potrebbe essere vista sotto molteplici angolazioni, tra cui forme di colonialismo e imperialismo, ma è anche una crisi di valori e significato. Ha invitato alla riflessione su fonti di energia sostenibili, a fronte delle necessità immediate della nostra società. Buffon ha richiamato l’eredità di San Francesco, che, otto secoli fa, ha delineato il concetto di fraternità basato sulla dignità comune dell’essere umano, un principio ancora pertinente.

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