Le carceri in Campania si trovano ancora ad affrontare problemi legati al sovraffollamento e alla gestione di detenuti con dipendenze e difficoltà sanitarie. Gennaro Oliviero, presidente del Consiglio regionale, ha commentato la situazione durante la presentazione del rapporto annuale 2024 sul sistema penitenziario, evidenziando le criticità e le possibili soluzioni per alleviare le condizioni attuali.
il ruolo della regione campania nella gestione della sanità penitenziaria
Oliviero ha ribadito come ora la sanità penitenziaria sia competenza regionale e non più del Ministero della Giustizia. Questo passaggio di responsabilità apre spazi nuovi per un’azione diretta sul territorio, ma segna anche una fase di transizione ancora incompiuta. La Regione può intervenire per migliorare le condizioni sanitarie interne alle carceri, ma serve un quadro normativo nazionale che favorisca un alleggerimento delle presenze carcerarie.
Il presidente del Consiglio regionale ha sottolineato l’importanza di un provvedimento nazionale che indirizzi la gestione verso una riduzione del sovraffollamento. Un approccio che includa la diffusione di pene alternative e altre strategie potrebbe incidere positivamente sulla popolazione detenuta e sulle infrastrutture esistenti.
progressi e limiti nei servizi sanitari e psicologici all’interno delle strutture
Anche se sono stati fatti passi avanti nel rafforzamento dei servizi sanitari regionali dentro le carceri, Oliviero ha ammesso che la presenza di personale, specie psicologi, rimane insufficiente rispetto ai bisogni delle persone detenute. Le Asl stanno incrementando il supporto, ma le assunzioni restano limitate a causa della recente uscita della Campania dal piano di rientro finanziario.
Questa fase delicata, che dovrebbe concludersi entro fine maggio 2025, blocca momentaneamente nuove risorse umane a favore dei detenuti. La Regione si prepara, però, a un potenziamento del personale sanitario non appena sarà possibile procedere a nuove immissioni in ruolo. L’aumento dell’assistenza psicologica e medica sarebbe fondamentale per affrontare le problematiche sanitarie e sociali interne alle carceri campane.
le condizioni dei detenuti e le problematiche interne alle carceri campane
Durante l’incontro nell’aula Siani del Consiglio regionale, Oliviero ha descritto uno scenario critico, dove molti detenuti soffrono di dipendenze da sostanze e presentano problemi di salute irrisolti. Questa realtà si complica ulteriormente a causa della convivenza forzata in spazi limitati, che alimenta conflitti e rischi di tensioni. Il numero elevato di tossicodipendenti crea una pressione aggiuntiva su strutture già sotto stress.
La promiscuità tra persone con condizioni di salute diverse rende difficile garantire un ambiente sicuro e controllato. Queste difficoltà sottolineano l’urgenza di interventi per ridurre il numero dei detenuti, attraverso misure alternative alla detenzione o altre forme di pena. Il sovraffollamento, infatti, genera un circolo vizioso di degrado e aumento del disagio psicofisico tra chi si trova in carcere.
Le dichiarazioni di Gennaro Oliviero tracciano un quadro che invita a considerare la situazione non solo come emergenza penitenziaria, ma anche come questione di salute pubblica che richiede interventi coordinati tra istituzioni regionali e nazionali.