Diminuzione dei rapporti di lavoro nelle Marche nel 2024: tutti i dati

Diminuzione dei rapporti di lavoro nelle Marche nel 2024: tutti i dati

Nel 2024, il mercato del lavoro nelle Marche segna un calo del 2,3% nei rapporti attivati, con una crescente precarietà per donne e giovani, evidenziando criticità nel contesto occupazionale.
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Diminuzione dei rapporti di lavoro nelle Marche nel 2024: tutti i dati - Gaeta.it

Nel 2024, il mercato del lavoro nelle Marche ha registrato un calo dei rapporti di lavoro. Secondo i dati forniti dall’Osservatorio sul mercato del lavoro dell’Inps, elaborati dall’Ires Cgil Marche, sono stati attivati 214.162 rapporti, segnando una flessione del 2,3% rispetto all’anno precedente. L’analisi approfondita evidenzia tendenze preoccupanti, che pongono in evidenza una precarietà crescente, in particolare per alcuni gruppi vulnerabili come le donne e i giovani.

Tipi di contratti attivati e cessazioni

Tra le 214.162 assunzioni registrate nel 2024, una parte significativa è rappresentata dai contratti a tempo determinato, che hanno raggiunto il 39,13% del totale, equivalenti a 84.221 assunzioni. I contratti a tempo indeterminato, pur rappresentando solo il 10,7% delle nuove assunzioni, ammontano a 22.929. Un altro aspetto da notare è l’aumento dei contratti intermittenti, che hanno toccato le 41.444 assunzioni, ben al di sopra della media nazionale, fissata al 9,9%. Viceversa, le cessazioni dei rapporti di lavoro sono state 209.253, con una stabilità rispetto ai dati del 2023, marcando una contrazione dello 0,1%. Da questo totale, il 10,2% dei casi è riconducibile a licenziamenti di natura economica, una delle cause più frequenti di cessazione.

La precarietà di genere e per i giovani

Un aspetto allarmante evidenziato dai dati riguarda la flessione specifica dei rapporti di lavoro attivati, con una riduzione più significativa tra le donne, che mostrano un calo del 3,2%, in confronto all’1,6% degli uomini. Le donne, in particolare, hanno visto anche una diminuzione del 10% nelle assunzioni a tempo indeterminato. Questa situazione si aggrava ulteriormente se si considera il segmento giovanile: i più giovani hanno registrato una contrazione netta e preoccupante, con un calo del 14% delle assunzioni a tempo indeterminato. Questo scenario evidenzia come i giovani e le donne siano castigati nel contesto di un mercato del lavoro sempre più precario e insoddisfacente.

Commenti e prospettive future

Eleonora Fontana, segretaria regionale della Cgil Marche, ha commentato la situazione descrivendo la precarietà come “numeri vertiginosi” per i settori più colpiti, sottolineando il peggioramento generale del contesto lavorativo. Dalla sua analisi emerge una critica alle misure adottate dalla giunta Acquaroli, che non sembrano aver prodotto effetti tangibili. Anche Giuseppe Santarelli, segretario generale Cgil Marche, ha messo in luce l’importanza dei referendum sul lavoro, considerandoli un’opportunità fondamentale per riformare normative che rendono il mercato del lavoro meno equo per lavoratrici e lavoratori.

In questo scenario, la situazione lavorativa nelle Marche invita a una riflessione approfondita e a interventi mirati, per risolvere le problematiche evidenziate dai dati e per garantire maggiore stabilità e sicurezza ai lavoratori, in particolare ai gruppi più vulnerabili.

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