Diritti in Italia: un quadro allarmante dal X Rapporto di A Buon Diritto

Diritti in Italia: un quadro allarmante dal X Rapporto di A Buon Diritto

Il X Rapporto di “A Buon Diritto” denuncia una grave regressione dei diritti in Italia, evidenziando il declino della libertà di stampa, le difficoltà per migranti e la crisi nelle carceri.
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Diritti in Italia: un quadro allarmante dal X Rapporto di A Buon Diritto - Gaeta.it

Il X Rapporto sullo stato dei diritti in Italia, presentato alla Camera dall’associazione A Buon Diritto, rivela una situazione preoccupante nel panorama dei diritti e delle libertà fondamentali nel nostro Paese. Sotto la direzione di Luigi Manconi, il report evidenzia una regressione significativa, aggravata dalle politiche del governo Meloni nel biennio 2023-2024. Dalla libertà di stampa alle condizioni nei penitenziari, il documento tocca vari aspetti cruciali, segnalando un progressivo impoverimento delle garanzie sociali e dei diritti individuali.

Libertà di stampa: una regressione inaccettabile

L’analisi della libertà di stampa in Italia mostra un declino allarmante: il Paese è sceso dalla 41ª alla 46ª posizione nella classifica globale sulla libertà di stampa. Questo dato è accompagnato da un incremento preoccupante delle querele di tipo “slapp”, utilizzate da operatori pubblici e privati con l’obiettivo di zittire critiche e dibattiti. Nel 2023, si sono verificati 98 casi di intimidazione ai danni di giornalisti, destando forti preoccupazioni sul clima di sicurezza per i professionisti dell’informazione.

In aggiunta, il numero di cronisti sotto scorta nel 2024 è pari a venti, un segnale della crescente vulnerabilità di chi svolge questo lavoro. Le raccomandazioni del rapporto implorano il legislatore a intervenire attivamente, con l’obiettivo di proteggere i diritti dei giornalisti e garantire un ambiente di lavoro libero e sicuro. La libertà di espressione è un pilastro della democrazia; pertanto, è fondamentale che vengano intraprese azioni mirate e tempestive per affrontare questo problema.

Immigrazione e accoglienza: un panorama desolante

Il capitolo dedicato a profughi e richiedenti asilo presenta una visione sconfortante della situazione attuale. Secondo le osservazioni di A Buon Diritto, i nuovi decreti governativi, in particolare il decreto Cutro, hanno inasprito ulteriormente le condizioni per chi cerca rifugio in Italia. L’aggiornamento della lista dei Paesi “sicuri” ha legittimato procedure accelerate di frontiera, creando un sistema discriminatorio nei confronti di persone vulnerabili.

Camilla Siliotti della Onlus evidenzia la quotidianità di violazioni e pratiche illegittime affrontate da migranti, sottolineando la necessità di politiche inclusive e misure di welfare piuttosto che approcci punitivi. Il Ddl Sicurezza, attualmente in discussione al Senato, è visto come un ulteriore passo indietro nel percorso verso una gestione umana e giusta della questione migratoria, e la sua approvazione potrebbe portare a conseguenze devastanti per i diritti dei migranti.

La situazione nelle carceri: un’emergenza silenziosa

Il Rapporto si sofferma anche sulle carceri minorili, evidenziando gli effetti del decreto Caivano sui giovani detenuti. Nel 2024, alcuni istituti penitenziari per minori avevano un numero di ospiti superiore alla capacità. Questo nonostante un calo generale dei reati, evidenziando un incremento delle fattispecie penali e un inasprimento delle leggi che hanno portato a una maggiore detenzione.

Sono circa il 32% i detenuti stranieri nelle prigioni italiane, e il tasso di suicidi dietro le sbarre è allarmante, con una media 18 volte superiore a quella della popolazione generale. Nel 2024, il numero di suicidi ha raggiunto il record di 88, un dato che richiede un’attenzione immediata e un ripensamento delle politiche carcerarie.

Salute mentale e solitudine: una crisi silenziosa

Particolare rilievo viene dato alla salute mentale degli italiani, con il 48% della popolazione che si sente sola. Gli effetti delle guerre e del cambiamento climatico pesano sulla psiche di molti. Le donne, in particolare, manifestano un maggiore disagio, con il 40% delle intervistate che afferma di sentirsi inadeguata a causa del proprio genere.

In un contesto già difficile, la violenza di genere emerge come un problema strutturale. Nel 2024 sono state 109 le donne uccise, spesso da partner o ex partner. L’aumento delle chiamate al numero di emergenza per la violenza di genere dimostra quanto sia necessario affrontare la questione con urgenza. Il report di A Buon Diritto evidenzia la necessità di implementare misure efficaci di supporto e prevenzione per affrontare questo fenomeno inquietante.

Ultimo aggiornamento il 15 Gennaio 2025 da Sofia Greco

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