Disagi tra guardie giurate: estorsione e caporalato nelle indagini di Cosenza e Avellino

Disagi Tra Guardie Giurate Es Disagi Tra Guardie Giurate Es
Disagi tra guardie giurate: estorsione e caporalato nelle indagini di Cosenza e Avellino - Gaeta.it

Nelle ultime settimane, i riflettori si sono accesi su un caso di inquietante sfruttamento lavorativo che coinvolge due istituti di vigilanza, uno situato a Cosenza e l'altro ad Avellino. Le indagini, condotte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza e dalla Squadra mobile, hanno rivelato una serie di comportamenti illeciti che hanno portato a misure interdittive nei confronti dei rappresentanti legali di queste aziende. Al centro della vicenda ci sono le minacce di trasferimento e le pressioni subite dalle guardie giurate per accettare condizioni lavorative inaccettabili.

Il contesto delle indagini

Le modalità di sfruttamento

Le indagini hanno messo in evidenza un sistema ben strutturato di sfruttamento dei lavoratori all'interno degli istituti di vigilanza. Le guardie giurate erano costrette a sottoscrivere un accordo transattivo che avrebbe ridotto drasticamente l'importo dei crediti a loro dovuti, in particolare per straordinari non pagati e ferie non godute. Questa manovra ha suscitato preoccupazione e indignazione, in quanto le richieste dei datori di lavoro apparivano chiaramente distorte rispetto ai diritti dei lavoratori.

Le misure interdittive

Il Giudice per le indagini preliminari di Cosenza ha accolto la richiesta della Procura della Repubblica, emettendo misure interdittive nei confronti di tre rappresentanti legali. Questo provvedimento è la diretta conseguenza delle evidenze emerse durante l'inchiesta, che ha mostrato in modo chiaro come le pratiche di estorsione e caporalato siano state perpetrate ai danni delle guardie giurate.

Reati contestati e risultati delle indagini

Estorsione e caporalato

I reati contestati ai rappresentanti degli istituti di vigilanza includono estorsione, caporalato e indebita percezione di finanziamenti pubblici. Questo quadro illecito lascia intravedere un clima di intimidazione e sfruttamento sistematico, che ha impattato negativamente sulla qualità della vita lavorativa delle guardie giurate. Costringere i dipendenti ad accettare tagli significativi ai compensi e a rinunciare ai propri diritti è una violazione che merita di essere perseguita con fermezza.

I risultati delle indagini

Durante il corso delle indagini, è emerso che l'istituto di vigilanza con sede a Cosenza non ha corrisposto le retribuzioni dovute ai propri lavoratori dal 2016 al 2021, accumulando un debito di ben un milione e mezzo di euro in contribuzioni previdenziali evase. Inoltre, nel biennio 2020-2021, la società ha beneficiato di circa 470 mila euro di sgravi contributivi, sollevando interrogativi sull'uso improprio di fondi pubblici e sul rispetto delle normative vigenti.

La reazione delle forze dell'ordine

Il comunicato delle autorità

In un comunicato congiunto, la Guardia di finanza e la Polizia hanno descritto il sistema imprenditoriale dei due istituti di vigilanza come "connotato dalla riduzione dei diritti dei lavoratori". Questo approccio sistematico al lavoro ha costretto le guardie giurate a vivere in una situazione di precarietà, avendo sempre timore di perdere il lavoro se si fossero opposte alle richieste dei loro datori di lavoro.

L’impegno contro le violazioni dei diritti dei lavoratori

Le autorità competenti hanno espresso un forte impegno nella lotta contro le violazioni dei diritti dei lavoratori, sottolineando la necessità di garantire un ambiente di lavoro dignitoso e rispettoso. Le indagini, che continuano ad evolversi, puntano a far emergere ulteriori irregolarità e a tutelare i diritti delle guardie giurate, mettendo a confronto la necessità di sicurezza sul lavoro con le esigenze legittime di chi opera in questo settore.

Le vicende legate agli istituti di vigilanza di Cosenza e Avellino gettano una luce inquietante su una realtà che deve essere affrontata con serietà e urgenza. La lotta per il riconoscimento dei diritti dei lavoratori resta una priorità indiscutibile, considerando non solo l'individuo, ma l'intero sistema economico e sociale in cui viviamo.

Google News Subscription Box
Seguici su Google News
Resta aggiornato con le ultime notizie 📰
Seguici ora!
Add a comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *