Disavanzo sanitario in Liguria: critiche e responsabilità sulla gestione della sanità pubblica

Disavanzo sanitario in Liguria: critiche e responsabilità sulla gestione della sanità pubblica

Disavanzo sanitario in Liguria Disavanzo sanitario in Liguria
Disavanzo sanitario in Liguria: critiche e responsabilità sulla gestione della sanità pubblica - Gaeta.it

La questione del disavanzo sanitario in Liguria è al centro del dibattito politico, e mette in evidenza le scelte compiute dall’ex presidente della Regione. La situazione si complica ulteriormente a causa di una serie di misure e operazioni che, secondo l’opposizione, avrebbero dovuto garantire una gestione più efficiente delle risorse sanitarie, ma che hanno, in realtà, contribuito a un bilancio in rosso.

responsabilità della politica sanitaria

nomine politiche e impatto sul disavanzo

Come sottolineato da Fabio Tosi, capogruppo del M5S, i direttori generali delle Aziende Sanitarie Locali e dei poli ospedalieri sono stati scelti dalla Giunta uscente, rendendo quindi le scelte politiche direttamente responsabili della situazione attuale. L’operato di chi è stato al governo non può essere disgiunto dai risultati ottenuti sul campo, in particolare riguardo all’allocazione delle risorse e alla gestione dei servizi sanitari.

La nomina dei dirigenti sanitari da parte della Giunta ha sollevato interrogativi sulla loro capacità di affrontare le difficoltà economiche e organizzative nel settore. La gestione delle ASL, spesso accusata di inefficienza e lentezza, ha richiamato l’attenzione pubblica e delle istituzioni. L’esigenza di trasparenza e di rendicontazione è divenuta cruciale, specialmente alla luce del disavanzo che continua ad accumularsi.

il ruolo di A.Li.Sa nella sanità ligure

Un’altra area controversa è rappresentata da A.Li.Sa, l’Agenzia Liguria Sanità, la cui creazione è stata alimentata da forti aspettative circa la razionalizzazione della spesa nella sanità pubblica. Tuttavia, l’agenzia ha mostrato limiti significativi nel raggiungimento degli obiettivi previsti. Secondo le critiche, l’Agenzia non ha solamente fallito nella sua missione, ma ha anche generato un aumento dei costi, appesantendo ulteriormente i conti pubblici.

Il quasi commissariamento dell’ente e la decisione di esternalizzare l’analisi dei costi a un’azienda privata hanno comportato spese cospicue, come i 450mila euro investiti per questa operazione. La frustrazione riguardo a queste scelte si riflette nella crescente insoddisfazione dei cittadini, che si trovano a fronteggiare un servizio sanitario in difficoltà, aggravato dall’eccesso di burocrazia e da inefficienze gestionali.

il futuro della sanità in liguria

le sfide da affrontare

L’assessore Luca Pirondini ha messo in guardia riguardo al futuro della sanità in Liguria. Il senatore ha evidenziato l’urgenza di un cambiamento radicale nell’approccio alla gestione della sanità, sottolineando la necessità di affrontare i debiti accumulati nel settore. Con una previsione di 230 milioni di euro di debito, la situazione appare critica e richiede interventi tempestivi.

In aggiunta, Pirondini ha denunciato il fenomeno della mobilità passiva, che comporta spese ingenti: 94 milioni di euro per i liguri che scelgono di curarsi in altre regioni. Questa dinamica indica non solo una carenza nell’offerta sanitaria locale, ma anche una sfiducia crescente nei confronti del sistema sanitario regionale.

la gestione futura del budget

L’alto valore del budget di A.Li.Sa, pari a quasi 161 milioni di euro per il 2024, impone una riflessione seria sulle modalità di spesa e sulla sostenibilità economica delle scelte politiche. Con 24 milioni di euro destinati solo al funzionamento dell’agenzia, è essenziale riorientare le priorità e focalizzarsi su politiche che possano garantire un miglioramento del servizio senza aggravare ulteriormente il disavanzo.

In tal senso, il dibattito politico deve concentrarsi su proposte concrete per razionalizzare la spesa, rivedere la governance sanitaria e garantire un’adeguata assistenza ai cittadini liguri. La sanità non può essere un argomento di scontro politico, ma deve divenire una priorità collettiva per la ripresa e il benessere della regione.

Ultimo aggiornamento il 3 Agosto 2024 da Donatella Ercolano

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