Nei primi nove mesi del 2024, le esportazioni dei distretti industriali dell’Emilia-Romagna hanno raggiunto un valore di 16,1 miliardi di euro. Sebbene questo dato rappresenti una flessione dell’1,5% rispetto allo stesso periodo del 2023, il terzo trimestre ha visto una contrazione meno marcata, attestandosi allo 0,4%. Questi risultati emergono dall’analisi del dipartimento ricerche di Intesa Sanpaolo che offre uno spaccato interessante sulla salute economica della regione.
L’andamento delle esportazioni e i settori chiave
L’analisi condotta evidenzia che il settore meccanico, fulcro dell’export emiliano, ha registrato una diminuzione del 3,7%. Nonostante ciò, gli esperti prevedono un miglioramento moderato per il futuro, sostenuto dalla potenziale riduzione dei tassi di interesse che potrebbe incentivare investimenti nella transizione sostenibile e digitale in Europa. Questo aspetto si presenta come un’opportunità per il comparto di recuperare terreno, nonostante le sfide correnti.
Il distretto agro-alimentare si conferma come un pilastro forte dell’economia regionale, mostrando una crescita robusta del 7,2%. Questo incremento è attribuibile all’eccellenza dei prodotti emiliani, caratterizzati da una diversificazione geografica che ha permesso di accrescere la loro competitività sui mercati internazionali. I produttori di vino e i caseifici, ad esempio, hanno beneficiato di un’ottima reputazione a livello globale, contribuendo significativamente all’ottima performance del settore.
Il comparto dell’edilizia, facente parte del “sistema casa”, ha visto un miglioramento nel terzo trimestre, riducendo il calo complessivo del 2,4% con un piccolo segnale di ripresa del 1,4% registrato successivamente. Questi dati suggeriscono che l’investimento in abitazioni potrebbe rispondere meglio alle oscillazioni del mercato, influenzato anche dalle politiche immobiliari regionali.
Le difficoltà nel settore moda
Il settore moda ha affrontato diverse difficoltà , come dimostrano i dati negativi. L’abbigliamento di Rimini ha mostrato una limitata flessione dell’1,1%, mentre la maglieria e l’abbigliamento di Carpi ha subito un più marcato calo del 12,2%. A peggiorare la situazione, il settore delle calzature di San Mauro Pascoli ha risentito di una contrazione particolarmente pesante, pari al 20,3%. Questi numeri indicano come i consumi legati alla moda stiano cambiando, richiedendo una più attenta analisi delle preferenze dei clienti e delle dinamiche di mercato.
Stabilità e crescita nei poli tecnologici
Un focus particolare si rivolge ai poli tecnologici, che hanno mantenuto una sostanziale stabilità con un incremento dello 0,2%. In particolar modo, si segnala una crescita significativa nel settore biomedicale, con Mirandola che registra un aumento del 9% e Bologna dello 0,6%. Tuttavia, la divisione dell’Information and Communication Technology ha accusato una diminuzione del 6,8%, portando a riflettere anche sulle tendenze del mercato in questo ambito.
Il panorama internazionale e le prospettive future
Analizzando i mercati esteri, si nota che i paesi maturi hanno subito una contrazione dell’1,7%. La Francia ha registrato una diminuzione significativa del 5,7%, seguita dalla Germania con il 4,2% e dal Regno Unito che ha subito una flessione del 6,4%. Al contrario, segnali positivi arrivano dagli Stati Uniti e dalla Spagna, che hanno visto rispettivamente un incremento del 4,9% e del 2,9%.
Nei mercati emergenti, anche se la contrazione complessiva è stata dell’1,1%, ci sono chiari segnali di recupero in paesi come il Messico , il Brasile e la Turchia . Tuttavia, il rallentamento in Cina e India suggerisce la necessità di valutare con attenzione questi mercati, poiché potrebbero rappresentare opportunità o rischi a seconda delle dinamiche economiche globali. Le previsioni indicano un monitoraggio costante delle tendenze e delle opportunità future per sostenere l’export regionale.
Ultimo aggiornamento il 27 Gennaio 2025 da Sara Gatti