Il mondo della sanità in Italia sta attraversando un periodo di grande tensione. In un contesto in cui i medici e gli infermieri lamentano una retribuzione inadeguata rispetto agli stipendi in Europa, come evidenziato dal rapporto tra ENPAM ed EURISPES, il tema delle disparità tra le professioni sanitarie assume contorni sempre più preoccupanti. Franco Ascolese, presidente dell’Ordine delle professioni sanitarie TSRM PSTRP di Napoli, Avellino, Benevento e Caserta, denuncia l’ingiustizia di una distinzione netta tra i “figli e figliastri” in un settore che richiede dedizione e impegno da parte di tutti i profili coinvolti.
La legge di bilancio 2025 e le discriminazioni nel settore sanitario
Con l’approvazione della Legge di Bilancio 2025, il governo prevede nuove normazioni fiscali che, se confermate, penalizzerebbero molti professionisti sanitari. In particolare, il comma 2-bis dell’articolo 63 garantirebbe agli infermieri un’imposta sostitutiva sul reddito e sulle addizionali regionali e comunali per il lavoro straordinario, fissata al 5%. Questa misura, che appare vantaggiosa per una sola categoria, esclude tacitamente tutte le altre professioni sanitarie impegnate nelle stesse sfide quotidiane.
Ascolese ha sollevato una voce di protesta formale, evidenziando il rischio che questa misura possa instaurare ulteriori discriminazioni nel settore. I professionisti sanitari, che sono quotidianamente in prima linea, svolgono compiti fondamentali e affrontano condizioni di lavoro stressanti e, in molti casi, pericolose. Gli operatori sanitari di tutte le specializzazioni meritano di essere equamente trattati, ricevendo i riconoscimenti che spettano loro.
Una lettera aperta di critica al governo
A supporto della protesta di Ascolese, la presidente della Federazione nazionale degli Ordini TSRM PSTRP, Teresa Calandra, ha inviato una lettera al governo esprimendo la sua contrarietà a una normativa che sembra ignorare il valore del lavoro di migliaia di colleghi. La lettera rappresenta una forma di mobilitazione collettiva, un invito a rivedere le scelte legislative che influiscono negativamente sulla professione e sul benessere degli operatori sanitari.
Il rischio che si corre, secondo Ascolese, è quello di ripetere errori passati. Solo un anno fa, è stato necessario un lungo percorso per permettere a tutti i professionisti sanitari di potersi servire fino a 70 anni, una misura inizialmente riservata a selezionate categorie. La richiesta è quindi quella di non aggiungere ulteriori problematiche al già complesso panorama lavorativo in cui operano questi professionisti, sottolineando l’importanza di considerare tutte le figure professionali coinvolte.
La lotta per il riconoscimento e il supporto
La continua carenza di personale nel Servizio Sanitario Nazionale contribuisce a rendere la situazione ancor più critica. Gli operatori sanitari affrontano turni massacranti e molte ore di straordinario nel tentativo di contenere le liste di attesa e garantire la salute dei cittadini. In questo contesto, la richiesta di considerare la multidisciplinarietà e l’interprofessionalità del sistema appare sempre più urgente e necessaria.
La protesta dell’Ordine TSRM PSTRP di Napoli, Avellino, Benevento e Caserta sottolinea la necessità di un ripensamento urgente da parte del governo. Per i rappresentanti del settore, è imperativo che le richieste di equità vengano ascoltate e che si riconosca il valore del lavoro di ogni singolo professionista, senza distinzioni o favoritismi.
Il panorama attuale evidenzia quindi un tema cruciale: il valore del lavoro sanitario e la necessità di equilibrio nelle politiche fiscali. La speranza di chi opera in questo campo è che si arrivi a una correzione della manovra prima della sua approvazione finale, affinché ogni professionista possa ricevere il giusto riconoscimento e supporto per l’impegno quotidiano che offre alla comunità .
Ultimo aggiornamento il 17 Dicembre 2024 da Donatella Ercolano