Disuguaglianze sociali in Italia: un'analisi del report FragilItalia e delle sue implicazioni

Disuguaglianze sociali in Italia: un’analisi del report FragilItalia e delle sue implicazioni

Il report “FragilItalia” rivela un aumento della percezione delle disuguaglianze in Italia, con preoccupazioni crescenti su accesso ai servizi essenziali e mobilità sociale, evidenziando una società sempre più polarizzata.
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Disuguaglianze sociali in Italia: un'analisi del report FragilItalia e delle sue implicazioni - Gaeta.it

Il report FragilItalia, intitolato “Disuguaglianze sociali e ascensore sociale”, offre uno spaccato attuale delle disuguaglianze in Italia. Condotto da Area Studi Legacoop in collaborazione con Ipsos, l’indagine coinvolge un campione rappresentativo di 800 italiani di almeno 18 anni. Questo studio rivela sentimenti profondi riguardo all’accesso ai servizi essenziali e alle difficoltà di mobilità sociale, evidenziando una società divisa in cui la percezione delle disuguaglianze è in incremento.

La crescita delle disuguaglianze percepite

Il rapporto mette in luce un aumento della percezione delle disuguaglianze, specialmente in ambito sanitario e abitativo. Molti italiani esprimono preoccupazioni crescenti riguardo all’accesso a servizi sanitari di buona qualità, mentre il dibattito sulla discriminazione di genere continua a farsi sentire. In controtendenza, ci sono segnali di una diminuzione dell’attenzione su tematiche come la precarizzazione del lavoro e la mancanza di opportunità per i giovani. Tuttavia, il sentimento di una società bloccata si fa evidente: solo il 30% degli intervistati crede che i propri figli possano ottenere un miglioramento della propria condizione sociale.

Simone Gamberini, presidente di Legacoop, commenta queste risultanze, notando che la percezione di una società polarizzata è allarmante. Un dato preoccupante è l’aumento del 15% negli anni di quei genitori del ceto popolare convinti che le generazioni future avranno una condizione sociale peggiore. Questa sensazione di instabilità sociale potrebbe essere vista come un campanello d’allarme per le politiche pubbliche e per il futuro del tessuto sociale italiano.

La classifica delle disuguaglianze

L’analisi continua con un confronto tra le attuali percezioni di disuguaglianza rispetto a tre anni fa. La leadership va all’aumento della povertà, indicato dal 57% degli intervistati, sebbene questo dato sia in calo di 4 punti rispetto al 2022. La precarizzazione del lavoro segue al 45% , segno che la questione del lavoro rimane cruciale ma con percezioni in evoluzione. Al terzo posto, la mancanza di opportunità lavorative per i giovani ha visto una flessione decisa di 10 punti, attestandosi al 44%.

Sul fronte positivo emerge un focus crescente su disuguaglianze relative all’accesso a servizi sanitari di qualità, che ha guadagnato 9 punti, mentre la difficoltà di crescita sociale per le famiglie a basso reddito resta invariata al 36%. Riguardo le discriminazioni di genere, l’attenzione si attesta al 30%, segnando un incremento di un punto. Un notevole balzo riguarda le disuguaglianze legate all’accesso a un’abitazione: +8 punti in un anno, giungendo a una percezione del 26%. Tra le fasce di età, gli under 30 dimostrano una maggiore sensibilità verso l’assenza di opportunità di lavoro, mentre gli over 65 evidenziano un certo allarme rispetto a povertà e accesso ai servizi.

Fratture sociali: il divario tra classi

La seconda parte del report si concentra sui divari sociali, mostrando un’ossessione per le fratture esistenti. A guidare questa classifica è il divario tra ricchi e poveri, segnalato dal 66% degli intervistati con un incremento di 5 punti. La distinzione tra onesti e disonesti segue a ruota, al 62%, con un aumento marginale di un punto. Le fratture tra popolo ed elite, lavoro stabile e flessibile, così come quelle tra italiani e immigrati, equivalgono al 49% e sono indicate in crescita.

La tensione sociale si acuisce ulteriormente quando il focus si sposta sulla percezione di battaglie contro le tasse o sulla difficoltà di accesso ai diritti fondamentali, come la salute. Le interazioni tra lavoratori e datori, e quelle tra democrazia e poteri forti, registrano un consenso del 45%. La preoccupazione riguardo all’imposizione della salute ha visto un incremento notevole, con il 42% di intervistati preoccupati. Questo scenario complesso segnala non solo la percezione di disuguaglianza, ma anche la necessità di un serio riflessione su come le politiche possano affrontare queste disfunzioni sociali e cercare di migliorare la inclusività.

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