Il 29 gennaio, Milano si prepara ad ospitare un’importante partita di Champions League che vedrà l’Inter affrontare il Monaco. Questa sfida calcistica non influenzerà solo gli appassionati di sport, ma avrà anche un impatto sulle normative locali riguardanti la vendita di bevande alcoliche. A partire da questo giorno, il prefetto di Milano, Claudio Sgaraglia, ha emesso un’affermazione significativa riguardo alla somministrazione e alla vendita di alcolici nel centro della città e in specifiche zone limitrofe.
dettagli del divieto di vendita di alcolici
Il divieto sarà attivo dalle ore 8 alle ore 20 del 29 gennaio e interesserà diverse aree centrali di Milano. Atmosfere di festa e celebrazione calcistica spesso si traducono in un aumento del consumo di bevande alcoliche, ma quest’anno le autorità hanno deciso di intervenire per garantire la sicurezza pubblica. Le zone coinvolte dal divieto includono piazza San Babila, piazza Duomo, piazza Cordusio, Largo Cairoli, Largo Beltrami, piazza Castello, Foro Buonaparte, nonché l’area di Darsena e Navigli, corso Como e Sempione. Questa decisione vuole prevenire possibili problemi di ordine pubblico che potrebbero sorgere in occasione dell’evento sportivo.
Anche la zona di San Siro non sarà risparmiata. Qui il divieto di vendere alcolici entrerà in vigore ben prima, dalle ore 12 fino a mezzanotte. Questa specificità risponde all’alta affluenza di tifosi e spettatori che si prevede possa riempire il noto stadio, creando un contesto che potrebbe facilmente degenerare in situazioni problematiche se non opportunamente regolato.
la normativa che regola la vendita e il consumo di alcolici
Il provvedimento dispone anche la restrizione della vendita per asporto di bevande alcoliche in contenitori di vetro e lattine, sia in attività fisse che ambulanti. Questo è un aspetto cruciale per impedire che i consumi si spostino su strade e aree pubbliche, dove potrebbero sorgere conflitti tra tifosi e danneggiare l’immagine della città . La Prefettura di Milano giustifica il divieto come una misura per garantire “l’integrità e la sicurezza pubblica” durante eventi di alta portata come le partite di Champions.
La scelta di estendere il divieto a ben sette ore, con orari diversificati per il centro e per San Siro, fa parte di una strategia più ampia per monitorare il flusso di persone e contenere effetti negativi che possono derivare dall’alcol. Inoltre, è un richiamo al civismo e alla responsabilità di tutti, invitando i partecipanti a godere dell’evento sportivo in modo tranquillo e senza incorrere in possibili incidenti o atti di violenza.
le ripercussioni per i tifosi e l’ambiente sportivo
Questa decisione potrebbe avere ripercussioni importanti sul comportamento dei tifosi e sull’atmosfera dell’evento. Per molti, seguire la loro squadra mentre si gode una bevanda è parte integrante dell’esperienza. In questo contesto, è interessante notare che il divieto potrebbe spingere taluni a cercare alternative nei bar e nei ristoranti, che rimarranno aperti e potranno servire alcolico, ma solo all’interno dei locali. Inoltre, il provvedimento potrebbe influire sul turismo, dato che la partita di Champions attira non solo tifosi locali ma anche supporti dal Monaco.
La scelta di limitare il consumo di alcol in occasione di eventi sportivi è diventata una pratica sempre più comune in molte città europee, in risposta a preoccupazioni per la sicurezza pubblica. Questo non è solo un intervento mirato per il giorno della partita, ma un modo per Milano di presentarsi come una città attenta alla sicurezza, preparata ad affrontare con serietà le sfide che ritrova in eventi di grande richiamo, bilanciando divertimento e sicurezza.
Ultimo aggiornamento il 24 Gennaio 2025 da Sofia Greco