DolphinGemma, l’intelligenza artificiale che studia i suoni dei delfini per svelarne la comunicazione

DolphinGemma, l’intelligenza artificiale che studia i suoni dei delfini per svelarne la comunicazione

Google e il Wild Dolphin Project sviluppano DolphinGemma, un modello di intelligenza artificiale che analizza i richiami dei delfini per facilitare la comunicazione interspecie e promuovere ricerche open source.
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L’articolo descrive DolphinGemma, un modello di intelligenza artificiale sviluppato da Google e Wild Dolphin Project per analizzare e interpretare i suoni dei delfini, aprendo nuove possibilità di comunicazione bidirezionale e ricerca scientifica sui cetacei. - Gaeta.it

L’uso dell’intelligenza artificiale sta aprendo nuovi orizzonti nella ricerca scientifica, anche nei campi più complessi come la comunicazione interspecie. Un esempio concreto arriva dalla collaborazione fra Google e il Wild Dolphin Project , associazione impegnata da decenni nello studio delle stenelle maculate atlantiche. Questo sodalizio ha dato vita a DolphinGemma, un modello di IA in grado di analizzare i suoni naturali emessi dai delfini e di individuare schemi ricorrenti nei loro richiami.

un modello di IA su misura per ascoltare i delfini nel loro ambiente naturale

DolphinGemma nasce dall’esigenza di facilitare lo studio dei richiami dei delfini con strumenti avanzati ma accessibili ai ricercatori sul campo. Google ha sviluppato un modello basato su tecnologie audio sofisticate che comprendono circa 400 milioni di parametri. Questa impostazione complessa è stata adattata per essere utilizzata tramite smartphone Pixel, così gli studiosi del Wdp possono registrare e analizzare i suoni direttamente durante le ricerche in mare.

il vasto archivio sonoro e l’addestramento del sistema

Il sistema si basa sull’enorme archivio sonoro raccolto dal Wild Dolphin Project, che raccoglie dati sull’attività delle stenelle maculate atlantiche per oltre quaranta anni. Questo database ha permesso l’addestramento di DolphinGemma a riconoscere sequenze naturali di richiami, a identificarne le strutture e a prevedere quali suoni possano seguire nel corso di una comunicazione. Il principio ricorda molto quello che sta alla base dei modelli di intelligenza artificiale dedicati alla lingua umana, dove si anticipano parole o frasi successive in un discorso.

svelare la complessità della comunicazione dei cetacei grazie all’analisi dei suoni

Il cuore della ricerca si trova sull’analisi approfondita degli schemi sonori che i delfini emettono. DolphinGemma ha il compito di isolare cluster e sequenze significative, cioè gruppi di suoni che si ripetono in modo affidabile, permettendo agli studiosi di affrontare una mole di dati che prima richiedeva un lavoro quasi impossibile con metodi manuali. Questo consente di mettere in luce strutture nascoste nella comunicazione, aprendo la strada a ipotesi concrete sul loro significato.

nuovi orizzonti per un vocabolario condiviso uomo-delfino

Nel comunicato ufficiale del progetto si parla di un possibile sviluppo che prevede la creazione di suoni sintetici, generati dai ricercatori, per indicare oggetti con cui i delfini sono già abituati a interagire. Questa metodologia potrebbe gettare le basi per una sorta di vocabolario condiviso, in grado di avviare un dialogo reale fra esseri umani e delfini. Il salto di qualità sarebbe notevole, perché si passerebbe dallo studio passivo alla partecipazione attiva nel processo comunicativo.

tecnologie per l’interazione bidirezionale: il sistema Chat e il futuro della comunicazione con i cetacei

Oltre all’analisi dettagliata delle chiamate naturali, il Wild Dolphin Project esplora anche forme di comunicazione bidirezionale. A questo scopo ha collaborato con il Georgia Institute of Technology per sviluppare Chat . Questo sistema è studiato per l’uso in ambiente oceanico e si concentra sulla costruzione di un vocabolario semplice ma efficace, che possa facilitare lo scambio di segnali fra umani e delfini.

conversazioni elementari con i cetacei

Chat sfrutta la tecnologia per permettere una sorta di conversazione elementare: a ogni suono o messaggio elaborato corrisponderebbe una risposta da parte dei delfini, basata su segnali già compresi da entrambe le parti. Questa prospettiva potrebbe rivoluzionare gli incontri fra ricercatori e cetacei, trasformandoli da osservazioni unilaterali a scambi interattivi. Sperimentare questo tipo di dialogo rappresenta una frontiera sia tecnologica che etologica molto attesa.

la diffusione open source di DolphinGemma e le potenzialità per altri studi sui cetacei

Google ha annunciato che intende rendere DolphinGemma open source entro l’estate 2025. Questa scelta potrebbe ampliare l’uso del modello a un pubblico più vasto di ricercatori, non solo quelli impegnati nello studio delle stenelle maculate atlantiche, ma anche chi lavora con altre specie di cetacei. Il modello è abbastanza versatile per adattarsi a diversi contesti e tipi di vocalizzazioni, offrendo così uno strumento prezioso per tutta la comunità scientifica.

un modello aperto per accelerare la ricerca e la conservazione

L’apertura del codice consentirà di migliorare ulteriormente il sistema grazie ai feedback e alle sperimentazioni di numerosi team sparsi nel mondo. In questo modo, la conoscenza sulle capacità comunicative dei delfini e di altri cetacei potrà crescere più rapidamente, con ricadute non solo accademiche ma anche nella tutela e conservazione di specie minacciate. La tecnologia si conferma quindi uno strumento essenziale per avvicinare l’uomo ai misteri degli animali marini.

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