Don Roberto Sardelli: un sacerdote che ha cambiato la vita dei baraccati di Roma

Don Roberto Sardelli: un sacerdote che ha cambiato la vita dei baraccati di Roma

In occasione del novantesimo compleanno di Don Roberto Sardelli, si celebra il suo impegno per i baraccati di Roma con un convegno che ne evidenzia l’eredità e l’impatto sociale.
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Don Roberto Sardelli: un sacerdote che ha cambiato la vita dei baraccati di Roma - Gaeta.it

Nel cuore di Roma, il ricordo di Don Roberto Sardelli si riaccende in occasione del suo novantesimo compleanno, previsto per il prossimo 30 gennaio. Questa figura chiave della diocesi di Roma, nota per il suo impegno verso i meno fortunati, ha dedicato la sua vita a migliorare le condizioni abitative di chi viveva in baraccopoli nella capitale. Per commemorare la sua eredità, si terrà un convegno che metterà in luce il significato del suo operato e l’impatto che ha avuto sulla comunità locale.

Un impegno in prima linea per i baraccati

La storia di Don Roberto Sardelli è intrinsecamente legata al dramma dei baraccati, termine usato per descrivere le persone che negli anni Sessanta e Settanta convivono in condizioni precarie, accampate a ridosso dell’Acquedotto Felice. In qualità di giovane sacerdote nel 1968, Don Roberto ricevette l’incarico di collaboratore parrocchiale nella parrocchia di San Policarpo, dove scoprì la triste realtà di queste persone, costrette a vivere in baracche costruite in modo informale e privo di qualsiasi comfort. Anziché rimanere distante dalla comunità, decise di vivere tra di loro, acquistando una baracca e trasformandola in un punto di riferimento educativo, la “Scuola 725”, dove offriva supporto scolastico ai ragazzi.

In questo luogo, Don Roberto non si limitava a insegnare, ma si impegnava anche a far sentire la voce di questi cittadini dimenticati. Collaborò con i residenti per redigere una lettera indirizzata al sindaco, suggerendo miglioramenti alle loro condizioni di vita. La lotta per i diritti dei baraccati culminò poi con l’assegnazione di case popolari nel 1974, un segno tangibile del suo operato. La sua dedizione ha rappresentato una vera e propria speranza per molte famiglie italiane provenienti da regioni come Sicilia, Calabria, Abruzzo e Basilicata.

Un convegno per commemorare l’eredità

Il prossimo evento, che si svolgerà nella parrocchia di San Policarpo in coincidenza con il compleanno di Don Roberto, vedrà la partecipazione di diverse personalità istituzionali e religiose. Il cardinale vicario Baldo Reina e il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, daranno il via ai lavori, segno di quanto l’impatto di Don Sardelli sia ancora vivo nel tessuto sociale della capitale.

Il programma di housing sociale della Caritas di Roma sarà presentato da Paola Aversa, che illustrerà come questo progetto, intitolato a Don Roberto, nasca dall’esigenza di offrire assistenza a persone senza dimora e famiglie in difficoltà. Le sue attività si basano su un fondo creato grazie all’eredità lasciata dal sacerdote scomparso nel 2019, a dimostrazione della continuità del suo impegno.

Formazione e ispirazione

La preparazione di Don Sardelli affonda le radici nell’educazione ricevuta alla scuola di Barbiana, fondata da Don Lorenzo Milani, che aveva instillato in lui un forte senso di giustizia sociale. Successivamente, si recò in Francia per approfondire l’esperienza dei “preti operai”, un’associazione di sacerdoti che lottavano per i diritti dei lavoratori. Tornato a Roma, portò con sé queste esperienze, utilizzandole come strumenti per affrontare le problematiche locali.

La sua vita e le sue azioni sono un richiamo costante per la comunità ecclesiale di oggi, come sottolineato dal cardinale Reina, che ha affermato che “la profezia di Don Roberto deve spingere verso un impegno rinnovato nella lotta per l’uguaglianza e la giustizia”. Questa non è solo una commemorazione ma una sollecitazione a continuare il cammino intrapreso da un uomo che ha saputo guardare oltre le apparenze, abbracciando le persone e le loro necessità con umanità e determinazione.

Ultimo aggiornamento il 21 Gennaio 2025 da Laura Rossi

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