Donald Trump annuncia la possibile candidatura per il terzo mandato nel 2028

Donald Trump annuncia la possibile candidatura per il terzo mandato nel 2028

Trump apre alla possibilità di una ricandidatura nel 2028, sfidando le limitazioni del 22esimo emendamento e suscitando reazioni contrastanti nella politica americana.
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Donald Trump annuncia la possibile candidatura per il terzo mandato nel 2028 - Gaeta.it

In un’intervista recente, Donald Trump ha lasciato aperta la possibilità di una ricandidatura per il 2028. Questa idea, comunque, si presenta come una sfida alle limitazioni imposte dalla Costituzione degli Stati Uniti. Il 22esimo emendamento, in vigore dal 1951, stabilisce che nessuno può ricoprire il ruolo di presidente per più di due mandati. Nonostante questo, Trump ha affermato di non voler escludere questa possibilità, scatenando reazioni varie nella scena politica americana.

Il contesto alla base delle affermazioni di Trump

Nel corso della sua intervista con Kristen Welker della NBC, Trump ha risposto a coloro che lo incoraggiano a considerare un terzo mandato. L’ex presidente ha dichiarato: «Non sto scherzando», sottolineando la sua popolarità e il “grande lavoro” svolto durante i suoi mandati precedenti. Questa affermazione giunge a poco più di due mesi dal suo giuramento come 47esimo presidente degli Stati Uniti, avvenuto il 20 gennaio. La sua insistente presenza nella politica americana continua a suscitare un dibattito sui limiti che regolano la sua candidatura per un ruolo già ricoperto due volte.

La Costituzione americana, redatta nel 1787, non prevedeva restrizioni sui mandati presidenziali fino all’adozione del 22esimo emendamento, una risposta al lungo incarico di Franklin Delano Roosevelt. Già nel 1951, in seguito a una discussione su una presidenza prolungata, i repubblicani decisero di limitare i mandati presidenziali a due. La rimozione di questa restrizione, chiaramente, richiederebbe un processo legislativo complesso che implica l’approvazione di un emendamento.

Le strategie di Trump per aggirare le limitazioni

Trump ha rivelato di aver considerato diverse opzioni per assistere a una ricandidatura anche oltre il limite previsto. Durante l’intervista, ha parlato di un possibile “ticket” con il suo vice, JD Vance, nel caso in cui quest’ultimo si candidasse e vincesse. In tal modo, una volta eletto, Trump coglierebbe l’opportunità di assumere il ruolo di presidente successivamente. Questa strategia, seppur audace, lascia aperti vari scenari di discussione relativi alla sua attuabilità.

Tra le varie reazioni alla possibilità di un terzo mandato di Trump, molti democratici esprimono preoccupazione per la direzione autoritaria che ritengono possa prendere la sua leadership. Tuttavia, esponenti della destra americana sembrano accogliere l’idea con entusiasmo. Un esempio è il deputato Andy Ogles, che ha già presentato un emendamento per istituire un terzo mandato. L’ex consigliere di Trump, Steve Bannon, ha ripetutamente lanciato il messaggio di prepararsi a una possibile campagna per il 2028, alimentando l’idea di un prolungamento dell’era Trump.

La reazione del pubblico e degli oppositori politici

Le affermazioni di Trump non passano inosservate nel panorama politico statunitense. In un evento elettorale tenuto a West Palm Beach, in Florida, il 27 luglio, Trump ha incoraggiato i suoi sostenitori a votare. La sua frase provocatoria, “Uscite e votate, solo questa volta. Non dovrete più farlo”, ha evocato sentimenti di attesa e preoccupazione fra i suoi sostenitori e avversari.

La potente personalità di Trump continua a catturare l’attenzione, esprimendo ambizioni che, per alcuni, si configurano come una minaccia alla stabilità democratica. La sua persistenza nel voler entrare nel dibattito sulla disponibilità a candidarsi ancora è un segnale della sua intenzione di rimanere al centro della scena politica. Questa dinamica non solo riaccende confronti interni ai partiti ma invita anche a riflessioni più ampie sul futuro della politica statunitense.

Con le elezioni presidenziali che si avvicinano, Trump e le sue provocative affermazioni continueranno a generare discussione e attenzione, sia fra i sostenitori che fra gli oppositori, arricchendo un dibattito che promette di essere tanto intenso quanto controverso.

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