Donald Trump: Gaza non sarà abitabile per anni, focus sugli ostaggi e critiche alla passato governo

Donald Trump: Gaza non sarà abitabile per anni, focus sugli ostaggi e critiche alla passato governo

Donald Trump avverte che il ripristino della vivibilità nella Striscia di Gaza potrebbe richiedere 10-15 anni, mentre la crisi umanitaria si aggrava e le proposte di trasferimento dei palestinesi suscitano controversie.
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Donald Trump: Gaza non sarà abitabile per anni, focus sugli ostaggi e critiche alla passato governo - Gaeta.it

La situazione nella Striscia di Gaza continua a essere fonte di preoccupazione internazionale. Donald Trump ha espresso un chiaro punto di vista sull’argomento, sottolineando che ripristinare la vivibilità nella regione potrebbe richiedere dai 10 ai 15 anni. Questa dichiarazione è emersa da un incontro dell’amministrazione Trump con i giornalisti, in preparazione per il colloquio tra il presidente americano e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. La devastazione causata dal conflitto è stata accentuata dai recenti bombardamenti israeliani, con oltre 61 mila palestinesi che hanno perso la vita.

La devastazione di Gaza

Secondo una fonte della Casa Bianca, Trump ha descritto la Striscia di Gaza come un “sito di demolizione“. Questa affermazione pone l’accento sull’entità della distruzione e sul dramma umano che si sta svolgendo. L’alto funzionario ha chiarito che, in base alle osservazioni del presidente, ci sono serie difficoltà nel costringere le persone a vivere in tali condizioni deplorevoli. Infatti, si stima che dal 7 ottobre 2023, data di inizio degli attacchi da parte di Hamas, circa il 90% della popolazione di Gaza sia stata costretta a lasciare le proprie abitazioni, subendo spostamenti ripetuti anche fino a dieci volte.

L’Organizzazione delle Nazioni Unite ha fornito dati allarmanti riguardanti la crisi umanitaria in Gaza. Le persone che riescono a fuggire dalle zone colpite dalla guerra affrontano sfide enormi anche semplicemente nel cercare rifugio e il cibo. Con ogni probabilità, la scarsità di risorse e l’instabilità politica contribuiranno a mantenere un ambiente inospitale nella Striscia per un lungo periodo.

La proposta di spostamento dei palestinesi

Un punto controverso rimane l’idea di Trump di trasferire i palestinesi da Gaza in altri Paesi, come Egitto e Giordania. Questo tema, lanciato più volte dal presidente, non ha trovato accoglienza nei governi dei Paesi citati, che hanno respinto categoricamente l’idea. Nonostante ciò, il funzionario della Casa Bianca non ha fornito risposte chiare quando è stato interrogato su questa proposta.

L’idea di evacuare una popolazione dalla propria terra d’origine è complessa e suscita forti reazioni, sia in ambito diplomatico che tra le popolazioni direttamente coinvolte. La storia dei conflitti in Medio Oriente ha dimostrato che simili soluzioni possono generare ulteriori tensioni e conflitti. Pertanto, la proposta di spostamento rimane una questione delicata che necessita di considerazioni analoghe.

L’attenzione agli ostaggi e le tensioni politiche

Un tema chiave emerso durante l’incontro è la questione degli ostaggi. Il funzionario dell’amministrazione ha evidenziato che la priorità di Trump è riportare a casa gli ostaggi ancora in mano a Hamas. Queste dichiarazioni enfatizzano la volontà del presidente di affrontare l’emergenza umanitaria in maniera diretta e pragmatica, senza deviare su altre questioni secondarie nel dialogo con la controparte israeliana.

Durante l’incontro, il funzionario ha anche colto l’occasione per criticare le politiche della precedente amministrazione democratica, sottolineando che i quattro anni di governo a guida democratica hanno avuto conseguenze negative per la politica estera degli Stati Uniti, contribuendo a deporre nemici nel contesto internazionale e a compromettere le alleanze con i partner storici. Secondo il funzionario, questi errori dovranno essere corretti nel corso della gestione attuale, ponendo le basi per un riconsolidamento delle relazioni internazionali.

La situazione in Gaza, unitamente alla complessità delle relazioni diplomatiche e alla questione umanitaria, rimane quindi un attuale punto focale per l’amministrazione Trump, segnando un momento cruciale per delineare strategie future non solo per la regione, ma anche nel quadro internazionale.

Ultimo aggiornamento il 4 Febbraio 2025 da Marco Mintillo

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