Dopo il 31 Dicembre il Fisco non ti potrà contestare queste Dichiarazioni: controllale tutte

Dopo il 31 Dicembre il Fisco non ti potrà contestare queste Dichiarazioni: controllale tutte

Quali dichiarazioni può contestare l'Agenzia delle Entrate? Quali dichiarazioni può contestare l'Agenzia delle Entrate?
Dopo il 31 Dicembre il Fisco non ti potrà contestare queste Dichiarazioni: controllale tutte gaeta.it

Il Fisco non potrà più contestarti nulla dopo il 31 dicembre: affrettati e leggi tutte le novità. 

Le contestazioni del Fisco alle dichiarazioni dei contribuenti rappresentano un vero problema per molti che si trovano ad affrontare situazioni particolarmente gravose. La corretta compilazione della dichiarazione dei redditi è importantissima per scongiurare il rischio di incorrere in sanzioni e accertamenti. Ma quando il Fisco può contestare la dichiarazione?

Come già accennato in precedenza, uno dei motivi principali consiste nell’aver riscontrato degli errori. Possono essere errori di calcolo, omissioni, anche la semplice trascrizione sbagliata di numeri può incidere sull’importo finale delle imposte dovute. Un altro motivo per il quale il Fisco può contestare la dichiarazione dei redditi è rappresentato da informazioni mendace o incomplete che possono portare l’Ente ad effettuare dei controlli.

Dopo il 31 Dicembre il Fisco non ti potrà contestare queste Dichiarazioni

Altresì il Fisco è tenuto a compiere degli accertamenti  quando riscontri delle discrepanze di informazioni, qualora infatti emergano delle diversità tra quanto dichiarato e quanto risulta da altre fonti, il contribuente potrebbe essere sottoposto ad un procedimento di accertamento.

Dichiarazioni contestate: cosa fare
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Qualora il Fisco decida di contestare una dichiarazione dei redditi, in genere, opera un accertamento che può avvenire tramite un controllo formale che concerne l’analisi dei documenti presentati dal contribuente o tramite un controllo sostanziale che è un controllo più meticoloso. L’Agenzia può anche ricorrere all’accertamento induttivo, quando si basa su presunzioni, laddove il contribuente non abbia collaborato.

Il contribuente ha il diritto di difendersi e di essere dunque ascoltato e di presentare le proprie argomentazioni, allegando la documentazione in risposta alle contestazioni. Inoltre, il Fisco è tenuto a dare al contribuente tutti i chiarimenti circa le contestazioni e sullo stato del procedimento. Nei casi in cui lo ritenga opportuno e qualora la legge lo consenta, il contribuente ha la possibilità di adire le autorità competenti e di chiedere un accertamento giudiziario.

Trattasi, dunque, di un tema complesso ed in tantissimi quotidianamente ricercano in rete le informazioni per restare sempre aggiornati. Proprio a tal riguardo è importante sapere che dopo il 31 dicembre il Fisco non potrà più contestare eventuali irregolarità. Le scadenze di quest’anno dovranno tenere conto anche della proroga di 84 giorni prevista durante la pandemia, così come sostiene il Fisco, anche se parte della giurisprudenza non concorda.

L’Agenzia delle Entrate ha un termine massimo per l’accertamento che cambia a seconda della tempestività della dichiarazione presentata dal contribuente. In linea generale, l’accertamento deve essere completato entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione, mentre in caso di omessa dichiarazione il termine è esteso al 31 dicembre del settimo anno successivo.

Questi termini rappresentano un limite insuperabile, trascorsi questi termini infatti, il contribuente è liberato dall’obbligo di conservare la documentazione fiscale. Tuttavia, debbano essere tenute in considerazione anche le cause di interruzione e di sospensione. In sintesi dunque, a partire dal 31 dicembre 2024 decadranno i termini di accertamento relativi alle annualità di imposta del 2018.

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