La giornata del 25 aprile a porto venere si è svolta con due eventi distinti, riflettendo una frattura tra l’Anpi locale e l’amministrazione comunale di centrodestra guidata da Francesca Sturlese. La sezione dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia ha organizzato una manifestazione separata, in risposta all’esclusione del proprio rappresentante dal programma ufficiale della celebrazione. Il caso ha suscitato reazioni politiche e sociali, da riflettere nel contesto delle commemorazioni della liberazione in italia nel 2025.
Il ruolo dell’anpi nella commemorazione del 25 aprile a porto venere
L’Anpi di porto venere ha deciso di fare sentire la propria voce organizzando un evento parallelo nel borgo delle grazie, vicino al monumento ai caduti. La decisione nasce dalla mancata inclusione di un intervento ufficiale da parte loro nella cerimonia organizzata dal comune. A detta dell’associazione, l’amministrazione sturlese, come già accaduto con la precedente giunta cozzani, si è rifiutata di coordinarsi con l’Anpi locale nonostante richieste esplicite. Questo allontanamento ha comportato una celebrazione separata, alla quale hanno partecipato alcune decine di cittadini.
L’anpi sostiene che la festa della liberazione debba essere occasione per dare voce a chi ancora oggi difende i valori della resistenza, evitando così celebrazioni superficiali o retoriche senza un reale confronto. La protesta ha sottolineato l’importanza di mantenere vivi gli ideali della resistenza attraverso la partecipazione attiva, al di là della semplice commemorazione formale.
Le reazioni politiche e il clima sociale nel borgo delle grazie
La decisione dell’Anpi ha raccolto sostegno da parte di diverse forze politiche, in particolare il Partito Democratico e Rifondazione Comunista, che hanno manifestato solidarietà verso l’associazione. Questo appoggio riflette la persistenza, in alcune aree, di un dibattito acceso e mai del tutto chiuso sul valore e sulla rappresentazione pubblica della resistenza e della liberazione in italia.
Nel borgo delle grazie, la manifestazione organizzata dall’anpi ha raccolto un gruppo di cittadini motivati a partecipare a un momento di commemorazione più diretto e coinvolgente. L’evento ha creato una sorta di contro-celebrazione rispetto a quella istituzionale, rimarcando la spaccatura tra chi vorrebbe mantenere dentro il discorso pubblico una riflessione più approfondita e chi, invece, preferisce mantenere un tono più sobrio e unitario.
Gli episodi di porto venere mostrano come il 25 aprile resti una data di forte impatto simbolico, capace ancora oggi di riaccendere tensioni sul modo di interpretare la storia e le memorie condivise, specialmente in contesti locali dove il confronto politico si intreccia con le tradizioni e le sensibilità della comunità.
Le motivazioni dell’amministrazione e la reazione della sindaca francesca sturlese
Dal punto di vista dell’amministrazione comunale, il 25 aprile resta una festa unitaria, rappresentata attraverso un unico intervento ufficiale a nome di tutta la comunità. La sindaca francesca sturlese ha replicato che il programma della commemorazione segue lo stesso schema ogni anno e che in tale occasione ha parlato personalmente ricordando tutti coloro che hanno lottato per la libertà, indipendentemente dalle loro idee politiche.
Sturlese ha affermato che l’evento deve riflettere l’unità del paese e che, pur riconoscendo il ruolo dei partigiani, la celebrazione non deve frammentarsi in più momenti. Questa posizione ha mostrato una linea più istituzionale e formale rispetto alle richieste dell’anpi, evidenziando uno scontro di vedute sul modo di celebrare una ricorrenza storica così importante.