Nel piccolo comune di Chiomonte, situato nel cuore delle Alpi piemontesi, si sta sviluppando una vicenda che si potrebbe facilmente pensare tratta da un romanzo giallo. Al centro di questa intricata vicenda ci sono Vincenzo Milione, proprietario della pizzeria “Don Ciccio”, e il mistero che circonda la scomparsa di Mara Favro, nonché le gravi accuse di sequestrato avanzate da Liuba, compagna di Ion, un uomo moldavo. La situazione coinvolge relazioni personali problematiche e richieste di aiuto disperate, rendendo il contesto ancora più complesso.
La denuncia di Liuba e le accuse a Vincenzo Milione
Il caso ha preso avvio grazie all’appello lanciato da Liuba, una donna moldava di 31 anni, che ha affermato di non riuscire più a contattare il suo partner Ion, sostenendo che il proprietario della pizzeria, Vincenzo Milione, lo avrebbe tenuto prigioniero. “Aiuto, il mio compagno Ion è stato sequestrato in pizzeria. Vincenzo Milione non lo lascia tornare a casa”, ha dichiarato Liuba, sollevando un velo di sospetto sulle attività di Milione. Liuba ha aggiunto che Ion è stato plagiato dal titolare del ristorante e ha chiesto perché non fosse tornato a casa da tempo.
Il racconto di Liuba non si limita alle accuse di cattiva condotta nei confronti del suo compagno. Ha anche affermato di aver lavorato in precedenza nel locale di Milione senza ricevere compenso. “Mi sono trovata in una situazione simile e ho deciso di denunciare ciò che sta accadendo”, ha spiegato, insinuando che Milione stesse esercitando una forma di manipolazione nei confronti di Ion. Le sue parole pongono interrogativi sulla dinamica di potere tra i protagonisti coinvolti e sul ruolo che relazioni personali complicate possono avere in questo contesto.
La difesa di Vincenzo Milione e la sua versione dei fatti
Di fronte alle pesanti accuse, Vincenzo Milione ha immediatamente respinto le affermazioni di Liuba. In un’intervista, ha chiarito che la donna era stata regolarmente pagata per il lavoro svolto nella sua pizzeria e che possiede prove concrete in forma di ricevute. “Mio padre le ha versato dei soldi e posso dimostrarlo”, ha affermato, cercando di proteggere la sua reputazione e il suo esercizio commerciale.
Milione ha anche ammesso che Ion è attualmente ospite presso il suo locale, ma ha enfatizzato che la decisione di rimanere è stata del tutto volontaria. “Ion non vuole tornare a casa e non lavora per me, lo sto solo aiutando”, ha affermato, sottolineando che ci sono dinamiche personali che esulano dal suo controllo. Inoltre, ha denunciato Liuba ai carabinieri di Susa per minacce, rivelando di ricevere minacce di ritorsione da parte sua. “Mi manda messaggi pieni di insulti, cerca di contattarmi continuamente”, ha spiegato, spostando la narrazione verso una presunta aggressione psicologica da parte della donna.
Ion e la sua testimonianza: un rapporto complesso con Liuba
In un’intervista in videochiamata, Ion ha fornito la sua versione della storia, prendendo le distanze dalle affermazioni di Liuba. Ha espresso dispiacere per non essere riuscito a inviare denaro a casa per la loro bambina e ha rivelato di essere senza permesso di soggiorno. “Luca mi sta aiutando con i documenti”, ha detto, evidenziando un contesto di vulnerabilità legato alla sua situazione legale.
Ion ha descritto la sua relazione con Liuba come problematica, caratterizzata da comportamenti minacciosi da parte della donna. Ha raccontato di episodi in cui lei ha minacciato di ferirsi e di darle la colpa, creando un clima di paura e isolamento. “Mi minacciava, diceva che si sarebbe fatta dei tagli con un coltello e mi avrebbe dato la colpa”, ha dichiarato, gettando un ulteriore chiarimento sulle dinamiche della loro relazione.
La scomparsa di Mara Favro: un ulteriore mistero
Mentre le tensioni tra Liuba e Vincenzo Milione continuano a crescere, un altro caso ha catturato l’attenzione nella località di Chiomonte: la scomparsa di Mara Favro, avvenuta la notte dell’8 marzo 2023. Il locale di Milione è ora sotto inchiesta da parte delle autorità , i cui sforzi si concentrano sulla ricerca della donna. Vigili del fuoco e carabinieri sono tornati sul posto per cercare indizi che possano chiarire la faccenda.
Questa nuova dimensione complica ulteriormente la situazione e amplifica il dramma già presente, mescolando le narrative di accuse, minacce e scomparse in un unico calderone. In un contesto di incertezze e domande senza risposta, gli abitanti di Chiomonte continuano a seguirne gli sviluppi, lasciandosi avvolgere da un fascino oscuro che circonda la pizzeria “Don Ciccio” e i suoi protagonisti.
Questa intricata tela di eventi solleva interrogativi sul valore della verità e sulla fragilità delle relazioni umane, in un contesto dove la fiducia viene messa alla dura prova. La comunità attende con trepidazione che si faccia luce su questa vicenda, sperando di trovare risposte ai misteri che avvolgono la pizzeria e i suoi occupanti.
Ultimo aggiornamento il 15 Gennaio 2025 da Laura Rossi