Un episodio sconvolgente è accaduto a Milano il 15 novembre, quando un giovane di 22 anni ha manifestato intenti suicidari. Il ragazzo, tornato a casa dall’università, ha vissuto un momento di crisi profonda, legato a un esame universitario che gli ha causato angoscia. La situazione è degenerata in una serie di eventi che hanno richiesto l’intervento tempestivo delle forze dell’ordine e dei soccorsi medici.
Momenti di disperazione e la richiesta d’aiuto
Il giovane è arrivato a casa in via De Predis, visibilmente agitato per l’esito di un esame universitario. A quanto si apprende, il risultato non era quello sperato e ciò ha amplificato il suo senso di impotenza e frustrazione. Di fronte alla preoccupazione del padre, il ragazzo ha reagito con forza, esprimendo sentimenti di disperazione. Le sue parole sono state chiare e inquietanti: “Oggi mi ammazzo se non l’avete capito, non ha più senso la vita!” accompagnate da gesti distruttivi che hanno portato a un clima di grande tensione.
La situazione ha portato il padre a chiamare la polizia, in cerca di aiuto per gestire una crisi che stava rapidamente sfuggendo di mano. La responsabilità di affrontare la situazione pesava su di lui, che era visibilmente spaventato per il benessere del figlio. Gli agenti del commissariato Quarto Oggiaro sono giunti prontamente sul posto, pronti a tentare di stabilire un contatto con il ragazzo e a dissuaderlo da qualsiasi gesto estremo.
Intervento della polizia e il tentativo di suicidio
All’arrivo della polizia, il giovane ha mostrato un comportamento oscillante, alternando momenti di depressione a scatti d’ira. Le urla e i pugni erano espressione del suo stato d’animo tormentato. Gli agenti hanno cercato di instaurare un dialogo, ponendo domande e tentando di capire le radici del suo malessere, che sembrava legato tanto ai problemi di studio quanto a questioni personali.
Con il passare dei minuti, la situazione è evoluta nuovamente verso il dramma. Mentre i soccorritori sanitari si preparavano ad assistere il ragazzo, egli è riuscito a scattare in avanti, alzandosi e correndo verso le scale del condominio. La reazione fulminea dei poliziotti è stata cruciale: senza perdere tempo, hanno inseguito il giovane e sono intervenuti con prontezza. Hanno afferrato le gambe del ragazzo, trattenendolo in extremis prima che potesse gettarsi nel vuoto da un’altezza di circa 15 metri.
Intervento finale e trasporto in ospedale
L’operazione di salvataggio è stata complessa. Gli agenti, coadiuvati dai sanitari e dal padre, sono riusciti a immobilizzare il ragazzo, riportandolo in sicurezza sul pianerottolo. La collaborazione tra le forze dell’ordine e i soccorso medici ha mostrato l’importanza di un intervento coordinato in crisi di questo tipo. Dopo averlo trattenuto, il giovane è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Fatebenefratelli, dove ha ricevuto le cure necessarie.
L’episodio mette in luce la fragilità emozionale di molti giovani, spesso sopraffatti dall’ansia per il futuro e dalle pressioni accademiche. Questo intervento tempestivo ha senza dubbio salvato una vita, ma ricorda anche la necessità di una riflessione più profonda sull’importanza del supporto psicologico e della comunicazione nelle relazioni familiari.
Ultimo aggiornamento il 17 Novembre 2024 da Marco Mintillo