Un grave episodio di violenza ha scosso Rivoli, un comune alle porte di Torino, dove si è consumata una tragedia familiare con il triste epilogo di un femminicidio seguito dal suicidio del perpetratore. La vittima, una donna romena di 58 anni, e l’autore del gesto, un pensionato italiano di 86 anni, vivevano insieme da circa dieci anni. Questa vicenda, purtroppo, porta alla luce le dinamiche di conflitto e separazione che spesso sfociano in atti estremi.
L’evento tragico e l’intervento dei soccorsi
Oggi pomeriggio, poco dopo le 14, le forze dell’ordine sono intervenute in un appartamento situato in via Po, una zona residenziale di Rivoli. L’allerta è scattata grazie a dei vicini preoccupati, che, notando vetri rotti su un’auto parcheggiata, hanno intuito che qualcosa non andasse. Dallo stesso appartamento, una finestra rotta ha attirato la loro attenzione, spingendoli a contattare i vigili del fuoco. Quando i soccorritori hanno forzato la porta, hanno fatto una scoperta agghiacciante: i corpi senza vita di entrambe le persone coinvolte nel dramma.
L’uomo, il pensionato, ha utilizzato un fucile da caccia regolarmente detenuto per compiere il suo gesto fatale. Secondo quanto emerso dalle indagini, la coppia, nonostante una relazione di lungo corso, aveva recentemente deciso di separarsi, lasciando presagire tensioni interne.
Dinamiche di una relazione complessa
La relazione tra i due non era mai stata semplice. Secondo dichiarazioni di amici e vicini, erano frequenti i litigi, un segnale di una convivenza segnata da insoddisfazione reciproca. La decisione di separarsi era stata presa in occasione del Capodanno, indicando un tentativo di chiudere un capitolo difficile. Nonostante ciò, entrambi continuavano a risiedere sotto lo stesso tetto, il che ha complicato ulteriormente la situazione.
La testimonianza di chi conosceva la coppia conferma che, sebbene non ci fossero precedenti di violenza, il clima di tensione era palpabile e innegabile. Mentre la donna aveva programmato di lasciare definitivamente l’abitazione, la convivenza forzata stava pesando su entrambi.
Profilo delle persone coinvolte
Il pensionato, prima di andare in pensione, aveva lavorato come macellaio e, in quanto cacciatore, possedeva legalmente quattro armi. La sua vita, come quello delle persone intorno a lui, è stata segnata dalla separazione imminente, cambiamento che evidentemente ha inciso sul suo stato psicologico.
Dall’altro lato, la donna svolgeva un lavoro come badante, mostrando un’attitudine pragmatica e orientata alla cura. Questi due profili di vita, uniti al dramma personale che hanno vissuto, offrono uno spaccato su realtà spesso trascurate e sull’importanza di una rete di supporto per chi vive situazioni di crisi.
Le indagini e le autorità coinvolte
Attualmente, le indagini sono sotto la supervisione del pubblico ministero Valentina Sellaroli. Gli inquirenti hanno avviato un attento esame della scena del crimine e stanno raccogliendo testimonianze per ricostruire esattamente gli eventi che hanno portato a questo esito tragico. La comunità di Rivoli è oggi sotto shock per l’accaduto, richiamando l’attenzione su un fenomeno drammatico e ricorrente: quello del femminicidio e delle sue complesse dinamiche.
La responsabilità di questi eventi evidenzia la necessità di interventi mirati per prevenire situazioni che possono degenerare fino al punto di non ritorno, come accaduto oggi.
Ultimo aggiornamento il 14 Gennaio 2025 da Marco Mintillo