Un’importante operazione dei carabinieri di Padova ha portato all’arresto di due cittadini marocchini di 23 anni, già residenti a Fossò. Le indagini rivelano un quadro inquietante di rapine e violenze avvenute tra giugno e luglio 2024. Questi due giovani sono accusati di essere tra i principali responsabili di una serie di aggressioni che hanno colpito diverse persone nella zona industriale di Padova, insieme ad altri sette indagati, compresi sei minorenni, che risiedono tra il Piovese e il veneziano.
Le accuse: raid violenti e traffico di armi
I due arrestati si trovano ora di fronte a gravi accuse, con quattro episodi di rapina aggravata e un caso di estorsione a loro carico, un quadro già complesso arricchito da un’accusa di porto illegale di armi. Le autorità stanno inoltre indagando su altri sei episodi di rapina, oltre a casi di lesioni, sequestro di persona, minacce e danneggiamento ai danni delle vittime. Le indagini hanno messo in luce un gruppo coeso che si sarebbe reso protagonista di un vero e proprio “terrore” nella zona, approfittando della notte per colpire.
Gli episodi di rapina: un attacco mirato
Le indagini dei carabinieri sono partite a seguito di un’aggressione avvenuta l’11 giugno, intorno all’1 di notte in via Polonia. Un pensionato è stato prima malmenato da un gruppo di quattro individui con i volti coperti e derubato di un anello d’oro, due cellulari e 150 euro. Non contenti di questo crimine, i rapinatori hanno poi vandalizzato l’auto della vittima incidendo sulla carrozzeria messaggi di chiaro intento omofobo, un dettaglio che ha suscitato particolare preoccupazione nei servizi di sicurezza.
Questo primo episodio ha dato il via a una serie di aggressioni simili, tra il 5 giugno e il 31 luglio, sempre avvenute di notte e con analoghe modalità operative. Gli autori si sarebbero alternati tra gruppi di 4 o 5 membri, utilizzando tecniche coordinate per avvicinare le vittime, disarmarle e derubarle. Le testimonianze raccolte dalle vittime, unite alle immagini delle telecamere di sorveglianza e ai dati dei sistemi di rilevazione delle targhe, hanno fornito un quadro dettagliato agli investigatori per identificare i responsabili.
L’operazione di arresto: un’azione coordinata
Martedì 10 dicembre, alle prime luci dell’alba, oltre 60 carabinieri del comando provinciale, supportati da unità di Venezia e cinofili, hanno dato esecuzione alle misure cautelari. All’esito di diverse perquisizioni, sono stati rinvenuti passamontagna, maschere, armi bianche e vari strumenti di violenza, oltre a una considerevole quantità di refurtiva. I due arrestati sono stati trasferiti nel carcere di Padova, dove ora si trovano a fronteggiare accuse gravi in attesa di ulteriori sviluppi nelle indagini.
Questa operazione ha sottolineato l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare la criminalità nella zona, con misure straordinarie adottate per garantire la sicurezza dei cittadini e prevenire ulteriori aggressioni. La determinazione del comando provinciale dei carabinieri continua a essere forte, così come il supporto alla comunità locale, già segnata da episodi di violenza e paura.
Ultimo aggiornamento il 11 Dicembre 2024 da Donatella Ercolano