Un episodio di criminalità ha scosso Milano, dove la polizia ha fermato tre persone coinvolte in un furto ai danni di un uomo di 67 anni. Il reato si è consumato con la tecnica ingannevole della gomma bucata, usata da una banda per sottrarre quasi cinquemila euro a un passante. Le forze dell’ordine sono intervenute rapidamente, riuscendo a bloccare due sospetti e a denunciare un terzo, recuperando l’intera somma sottratta e consegnandola al derubato.
La dinamica del furto e l’inganno della gomma bucata
L’episodio è avvenuto nella mattinata di ieri a Milano. L’uomo, un cittadino italiano di 67 anni, aveva appena ritirato 4.900 euro presso una banca situata in via Padova, nella periferia est della città. Dopo aver messo il denaro nel giubbotto appoggiato nel sedile anteriore della sua auto, l’uomo è stato avvicinato da un gruppo di quattro individui. Uno di loro ha attirato la sua attenzione riferendo la presunta foratura di una gomma dell’auto. Nel momento in cui il derubato si è concentrato sulla falsa emergenza, un complice ha prelevato il giubbotto contenente il denaro e si è allontanato in direzione di viale Monza.
Questa tecnica, nota come truffa della gomma bucata, presuppone un coinvolgimento diretto della vittima con una situazione apparentemente urgente e legittima. Lo scopo è quello di distrarre completamente il malcapitato, impedendogli di reagire e facilitando il furto senza ricorrere alla violenza. Nel caso di Milano, l’azione è stata organizzata e studiata con attenzione da una banda composta da almeno quattro soggetti.
Il tempestivo intervento della squadra mobile di milano
La polizia di Stato, grazie a una pattuglia della Squadra Mobile presente in zona, è riuscita a intervenire poche attimi dopo il furto. Gli agenti hanno bloccato due persone mentre un terzo, uno dei complici, è riuscito a fuggire durante l’intervento. I poliziotti hanno restituito subito la somma di denaro al 67enne. I sospettati fermati risultano essere due uomini di origini straniere: un cubano di 61 anni e un peruviano di 37.
Il cittadino cubano è stato arrestato con l’accusa di furto aggravato in concorso e denunciato anche per ricettazione. Il peruviano, invece, oltre a essere indagato per lo stesso reato, è stato trovato in possesso di un documento falso valido per l’espatrio, motivo per cui gli è stata contestata anche questa irregolarità. Il terzo componente coinvolto nella vicenda è un altro cubano di 37 anni, che è stato denunciato per furto aggravato in concorso.
Profili investigativi e riflessi sul contrasto alla criminalità a milano
La vicenda di via Padova conferma l’attenzione delle forze dell’ordine milanesi verso i reati commessi con metodi piuttosto semplici ma efficaci, come le truffe a danno di persone vulnerabili. Il sistema della gomma bucata rimane una pratica diffusa in varie zone della città, soprattutto nelle periferie dove il controllo del territorio presenta criticità. L’arresto e le denunce di ieri rappresentano uno dei risultati concreti nella lotta quotidiana alla microcriminalità.
Gli agenti hanno evidenziato come l’azione rapida sia cruciale per intercettare i responsabili e recuperare il bottino, evitando così che i malviventi possano compiere ulteriori truffe o reati. La presenza di documenti falsi sul territorio, segnalata tramite il caso del peruviano, indica inoltre la necessità di mantenere alta la guardia anche su aspetti connessi all’immigrazione irregolare e ai movimenti di persone con intenti illeciti.
La strategia della polizia per combattere i gruppi criminali
La procedura seguita dalla polizia di Stato punta a colpire i gruppi criminali prima che riescano a consolidare le loro attività. L’attenzione sarà concentrata in particolare sui quartieri periferici, spesso teatro di questo tipo di reati, dove la collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine diventa fondamentale per prevenire nuovi casi.
“La presenza sul territorio e la reattività sono essenziali per garantire sicurezza e contrastare efficacemente la microcriminalità,” hanno dichiarato gli agenti coinvolti nelle operazioni.