La recente operazione della Squadra Mobile di Roma ha portato all’arresto di due uomini di origine georgiana, uno accusato di tentato furto e l’altro per reingresso illegale nel territorio nazionale. Gli eventi si sono svolti nel quartiere Tuscolano, vicino al Parco degli Acquedotti, dove è stata fondamentale la collaborazione tra i condomini e le forze dell’ordine. Questo episodio evidenzia l’importanza di una vigilanza attiva da parte della cittadinanza per contrastare i furti nelle abitazioni.
La segnalazione dei cittadini: un contributo decisivo
Il coinvolgimento dei residenti è stato cruciale per l’intervento della Polizia. Negli giorni precedenti l’arresto, alcuni condomini di via Lucio Papirio avevano notato un individuo sospetto aggirarsi nei dintorni delle loro abitazioni, grazie a uno spioncino digitale. Questa osservazione ha spinto i residenti a segnalare la presenza del soggetto agli agenti di polizia, permettendo così di pianificare un’operazione mirata in quella zona.
La sorveglianza da parte degli agenti è stata intensificata nella settimana di Ferragosto, un periodo comunemente associato a tassi più elevati di furti. Nella notte tra il 17 e 18 agosto, il sospetto si è ripresentato per tentare di compiere effettivamente i furti. Un condomino ha avvistato i due uomini, uno dei quali stava tentando di entrare in un appartamento, mentre l’altro si era posizionato come “palo” all’esterno. Il coraggioso intervento del condomino, che ha urlato, ha messo in fuga i due ladri.
Le indagini della polizia: risultati immediati
Subito dopo la segnalazione, i poliziotti, già in zona, hanno avviato una perquisizione immediata. Grazie a un’operazione rapida e ben coordinata, sono riusciti a localizzare uno dei due soggetti in un appartamento di via Quintilio Varo. Qui hanno identificato il 32enne georgiano, il quale si è mostrato visibilmente nervoso e poco collaborativo con le forze dell’ordine.
All’interno della casa, gli agenti hanno trovato una serie di strumenti e oggetti compromettenti. Tra queste, un telefono con doppia SIM, un mazzo di chiavi e diversi utensili adatti a forzare le serrature, inclusi striscette di alluminio e spray al peperoncino. Questa scoperta ha confermato i sospetti circa le intenzioni del sospetto e ha rafforzato le evidenze contro di lui.
Perquisizioni e rinvenimenti: furtivi frutti di reati passati
Le indagini non si sono fermate alla cattura del 32enne. Gli agenti hanno infatti scoperto che l’uomo era in possesso anche di una chiave d’auto, che ha portato a un’ulteriore perquisizione. Nel veicolo sono stati trovati altri oggetti utilizzati per elaborare le chiavi, tra cui 24 chiavi a “spessimetro” e guanti in lattice neri, tipici degli atti criminosi.
Le forze dell’ordine hanno ampliato la perquisizione fin dentro a un altro appartamento di via Calpurnio Pisone, dove hanno rinvenuto un cannello ossidrico, gioielli di varia natura, orologi, macchine fotografiche e una somma di denaro contante, per un valore complessivo stimato di circa 12.000 euro. Gli oggetti ritrovati sono stati associati a furti avvenuti in precedenza. Proseguendo le indagini, gli agenti hanno anche rinvenuto un connazionale del 32enne, un 39enne georgiano, che è stato arrestato per aver fatto reingresso nel territorio nazionale prima del termine previsto.
Esito delle indagini e attivazione dei procedimenti legali
Al termine degli accertamenti, il 32enne è stato arrestato per tentato furto, mentre il 39enne ha ricevuto un’allocuzione per reingresso illegale nel Paese. Entrambi sono stati denunciati per ricettazione. La Procura di Roma ha quindi richiesto e ottenuto la convalida degli arresti da parte del Giudice per le Indagini Preliminari, un passo fondamentale nel processo penale che segue tali atti criminosi. L’operazione della Squadra Mobile è un chiaro esempio di efficace sinergia tra polizia e cittadini, contribuendo a un controllo più efficace della sicurezza pubblica nella capitale.