Due cuginette intossicate da monossido di carbonio trasferite d'urgenza a Napoli

Due cuginette intossicate da monossido di carbonio trasferite d’urgenza a Napoli

Due bambine di 8 e 10 anni sono state ricoverate d’urgenza per intossicazione da monossido di carbonio a causa di una stufa difettosa durante una vacanza in Cilento.
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Due cuginette intossicate da monossido di carbonio trasferite d'urgenza a Napoli - Gaeta.it

Due bambine di 8 e 10 anni sono state trasferite d’urgenza dall’ospedale di Sapri al Santobono di Napoli, dopo essere state intossicate dal monossido di carbonio. L’incidente si è verificato durante una vacanza in Cilentana, dove una stufa difettosa ha emesso il gas pericoloso. La situazione critica ha reso necessaria un’intervento tempestivo da parte dei medici, per scongiurare gravi conseguenze.

I rischi del monossido di carbonio

Il monossido di carbonio è un gas pericoloso, noto per la sua invisibilità e insaporezza, il che lo rende particolarmente insidioso. Secondo il professor Rosario Marco Infascelli, direttore del Dipartimento di Anestesia e Centro Medicina Iperbarica dell’ospedale Santobono Pausilipon, questo gas inodore compete con l’ossigeno per legarsi all’emoglobina, la proteina che trasporta l’ossigeno nel sangue. Questa mancanza di ossigeno porta a effetti devastanti, come perdita di conoscenza e, nei casi più gravi, morte. L’intossicazione da monossido di carbonio non sempre è immediatamente percepita dalla vittima; molte volte l’individuo si addormenta senza avere la possibilità di chiedere aiuto, rendendo l’intervento tempestivo di fondamentale importanza.

Sintomi e trattamento dell’intossicazione

Quando le due bimbe sono arrivate al Santobono, presentavano già evidenti segnali di intossicazione da monossido di carbonio, come cefalee, vomito e alterazione dello stato di coscienza. Riconoscere i sintomi è cruciale per il trattamento; se non viene effettuato un intervento immediato, le conseguenze possono rivelarsi fatali. Le piccole pazienti sono state sottoposte a trattamenti in una camera iperbarica, come previsto dai protocolli terapeutici standard per tali intossicazioni. Grazie a questo trattamento, nel giro di breve tempo i medici hanno riscontrato un miglioramento significativo delle loro condizioni.

Protocollo terapeutico e prognosi

Il piano terapeutico per le due cuginette prevede ulteriori cinque giorni di trattamento ossigeno iperbarico. L’ossigeno ad alta pressione è stato dimostrato efficace nel ridurre i livelli di carbossiemoglobina, migliorando la funzione cerebrale e prevenendo complicazioni a lungo termine. Tra le più gravi c’è la sindrome cerebrale post intervallare, in cui i pazienti possono sperimentare un ritorno dei sintomi anche a distanza di tempo. La vigilanza medica e il monitoraggio costante sono essenziali per garantire una piena guarigione e per scongiurare eventi futuri potenzialmente fatali.

Un caso preoccupante di esposizione al gas

In aggiunta alle due bambine ricoverate, il professor Infascelli ha menzionato la possibilità che un’altra ragazza, appartenente allo stesso nucleo familiare, possa aver subito un’esposizione al monossido di carbonio senza mostrare sintomi immediati. Questa situazione crea un significativo allerta per i genitori e richiede misure preventive. La giovane sarà anch’ella trasferita al Santobono per sottoporsi a controlli e, se necessario, trattamenti di ossigeno in camera iperbarica. La salute è una priorità, ed è fondamentale che chiunque sospetti un’intossicazione da monossido di carbonio cerchi immediatamente assistenza medica.

Ultimo aggiornamento il 30 Dicembre 2024 da Donatella Ercolano

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