due dipinti napoletani protagonisti alla mostra “eravamo innamorati del vero” a lecce fino a ottobre 2025

due dipinti napoletani protagonisti alla mostra “eravamo innamorati del vero” a lecce fino a ottobre 2025

Due opere di Giuseppe De Nigris dalla collezione della Città Metropolitana di Napoli sono protagoniste alla mostra “Eravamo innamorati del vero” al Museo Storico di Lecce, che esplora il realismo ottocentesco italiano.
Due Dipinti Napoletani Protago Due Dipinti Napoletani Protago
Due opere di Giuseppe De Nigris dalla collezione della Città Metropolitana di Napoli sono esposte al Museo Storico di Lecce nella mostra “Eravamo innamorati del vero”, che esplora la pittura realista italiana dell’Ottocento attraverso 53 dipinti di quattro artisti pugliesi tra Napoli e Parigi. - Gaeta.it

Due opere provenienti dalla collezione d’arte della Città Metropolitana di Napoli partecipano a una mostra che indaga la pittura realista dell’Ottocento italiano. L’esposizione, ospitata al Museo Storico della città di Lecce fino al 18 ottobre 2025, riunisce 53 dipinti di quattro pittori pugliesi tra Napoli e Parigi. In primo piano, i due quadri di Giuseppe De Nigris, un artista foggiano vissuto tra il 1832 e il 1903, raccontano episodi importanti e scene di vita con pennellate ricche di dettagli e tensione.

la mostra “eravamo innamorati del vero”: un percorso tra napoli, parigi e la pittura ottocentesca

Inaugurata il 18 aprile 2025, la mostra “Eravamo innamorati del vero” si concentra sulle caratteristiche del realismo nelle opere di quattro artisti pugliesi dell’Ottocento: Giuseppe De Nittis, Michele Toma, Vincenzo Netti e Giuseppe De Nigris. Curata da Isabella Valente e ideata da Claudia Branca, la rassegna raccoglie lavori provenienti da collezioni pubbliche e private, per un totale di 53 opere che mettono in luce la capacità degli artisti di ritrarre la realtà e le sue sfumature emozionali e sociali.

La mostra si sviluppa al Museo Storico di Lecce, creando un dialogo tra Napoli e Parigi, città in cui molti di questi pittori operarono e si confrontarono con diverse correnti artistiche. L’esposizione intende approfondire l’attenzione verso la rappresentazione fedele, nel momento in cui la pittura si fa veicolo di storia e testimonianza quotidiana. Questo filo conduttore lega le opere scelte, che riflettono momenti storici, scorci di vita vissuta e aspetti culturali intrecciati con la realtà di fine Ottocento.

le opere di giuseppe de nigris nella collezione di napoli presenti a lecce

Sono due i dipinti di Giuseppe De Nigris protagonisti nel percorso espositivo del Museo Storico di Lecce. Nato a Foggia nel 1832 e scomparso a Marano di Napoli nel 1903, De Nigris è considerato un interprete sensibile e attento della pittura del vero. Le opere esposte sono “Le merveilles du chassepot” e “La mano del ladro” , due oli su tela che raccontano storie con un forte impatto visivo e narrativo.

“Le merveilles du chassepot” mostra un carro francese, chiaramente identificabile dalla scritta “Equipages militaires n. 60” sul lato. Il veicolo è trainato da quattro cavalli e guidato da due soldati, che trasportano i corpi dei garibaldini, riconoscibili dalle camicie rosse. Il contesto è un paesaggio devastato, segnato da distruzione e silenzio, dove il carro funebre attraversa un ambiente ostile.” Quest’opera fu esposta alla **VII Promotrice napoletana del 1870 e rappresenta la disfatta di Mentana avvenuta il 3 novembre 1867. Le truppe garibaldine furono fermate dalle forze francesi a difesa dello Stato Pontificio. Quel conflitto fu segnato dall’uso del fucile Chassepot, nuovo e letale, che aveva reso inefficaci gli attacchi degli insorti italiani.

L’altro quadro, “La mano del ladro”, fu presentato alla Promotrice di Napoli nel 1864 e suscitò curiosità per il soggetto originale e l’attenzione al dettaglio realistico. La scena rappresenta un’azione quotidiana: un ladro cerca di intrufolarsi, ma un cane nascosto dietro una porta azzanna la mano che si infila nello sportello. È un momento catturato con immediatezza, che racconta una storia semplice e verosimile. La tela è una delle prime acquisizioni della collezione provinciale di Napoli e testimonia la ricerca di autenticità e attenzione al racconto visivo da parte dell’ente.

il contesto storico e artistico dietro “le merveilles du chassepot”

Il dipinto “Le merveilles du chassepot” si inserisce in un periodo storico che vide l’Italia ancora in cammino verso l’unità completa. La battaglia di Mentana rallentò il processo di annessione di Roma, esito di scontri violenti tra garibaldini e truppe pontificie sostenute dai francesi. L’arma Chassepot, un fucile a retrocarica introdotto dalle forze napoleoniche, aveva superato in potenza quelle usate dagli insorti. Così la disfatta fu inevitabile.

La tela, realizzata nei primi mesi del 1870, vuole documentare questa fase delicata offrendo una visione cruda e onesta. Il carro funebre militare, simbolo del sacrificio, procede in un paesaggio silenzioso e segnato da rovine, dove l’assenza di vita fa risaltare il dramma della guerra. De Nigris tratteggia il momento con rispetto per il dettaglio, dalle uniformi al movimento degli animali, offrendo un quadro intenso del lutto collettivo. Il dipinto è testimonianza anche delle strategie militari e della nuova tecnologia degli armamenti, un elemento che contribuì a cambiare le sorti di molti scontri nella seconda metà dell’Ottocento.

un racconto visivo della quotidianità in “la mano del ladro”

Con “La mano del ladro”, De Nigris si sposta dalla storia militare a un episodio di vita comune. La scena è semplice e diretta: un ladro cerca di forzare la porta, ma un cane nascosto reagisce mordendo la mano che tenta di entrare. Questo istante resta catturato in modo realistico, mostrando come la pittura dell’epoca spesso si soffermasse su dettagli di vita reale per narrare storie vicine al pubblico.

Presentato nel 1864 alla Promotrice di Napoli, il quadro stupì per il soggetto insolito e la capacità dell’artista di trasmettere tensione e movimento in una composizione contenuta. Il contrasto tra il ladro e l’animale rende evidente un conflitto immediato e familiare. Questo dipinto ha una valenza importante anche per la collezione della Città Metropolitana di Napoli: è tra le prime opere acquisite dall’ente pubblico, segno di un impegno a conservare l’arte che parla della realtà con un linguaggio diretto e senza fronzoli.

Questi due lavori di De Nigris rappresentano due facce di una stessa cifra artistica: il racconto onesto e attento alla verità negli aspetti storici ma anche nella vita di ogni giorno. La mostra a Lecce offre così la possibilità di riscoprire un pezzo importante della pittura italiana ottocentesca attraverso uno sguardo che unisce realtà, memoria e arte.

Change privacy settings
×