Acerenza, un comune della provincia di Potenza, è stato teatro di una brillante operazione da parte dei Carabinieri, che hanno arrestato due giovani sospettati di aver truffato un’anziana di novant’anni. L’episodio ha suscitato l’attenzione non solo per l’ammontare della truffa, superiore ai 14 mila euro, ma anche per la modalità con cui è stata perpetrata, seguendo uno schema ormai noto alle forze dell’ordine.
La truffa del finto maresciallo
Il raggiro è iniziato con una telefonata che ha allarmato la donna. Un soggetto si era spacciato per un “avvocato” e le aveva comunicato che il nipote era in difficoltà, arrestato dopo un incidente stradale. La glamour delle parole usate dall’impostore non era bastata a disorientarla, tanto da coinvolgere immediatamente i familiari. Questi, insospettiti dalla chiamata, hanno segnalato la situazione ai Carabinieri, avviando così un’importante indagine.
La spacciata urgenza di denaro era enorme: i truffatori chiedevano ben 35 mila euro per liberare il giovane. La donna, colta dalla paura, si è trovata costretta a consegnare 14 mila euro, una somma in contante che i giovani sono riusciti a ottenere utilizzando un altro trucchetto. Dopo essere riusciti a farsi consegnare il denaro, i due hanno tentato la fuga, ignari dell’intervento in corso da parte delle forze dell’ordine.
L’intervento delle forze dell’ordine
I Carabinieri, ricevuta la denuncia e allertati dai familiari della vittima, hanno subito attivato un’operazione di controllo e pattugliamento lungo la Strada Statale Basentana. Grazie a un’azione coordinata, sono riusciti a fermare l’automobile sulla quale viaggiavano i truffatori. Durante la perquisizione del veicolo, hanno scoperto che nella vettura era nascosta la somma di denaro sottratta, ora sequestrata per l’istruzione del caso.
I due giovani, rispettivamente di 23 e 18 anni e originari della provincia di Napoli, sono stati arrestati. Le forze dell’ordine hanno reagito tempestivamente, sottolineando l’importanza di denunciare simili episodi, che purtroppo si verificano con crescente frequenza. Prevenire questo genere di truffe è una priorità per i Carabinieri, che hanno invitato i cittadini a mantenere alta l’attenzione, soprattutto nei confronti di anziani e persone vulnerabili.
La lotta alle truffe agli anziani
Questo incidente mette in luce il problema sempre più serio delle truffe agli anziani, una pratica sleale che sfrutta la vulnerabilità delle persone più fragili. I Carabinieri, attraverso campagne di sensibilizzazione, stanno cercando di informare la popolazione su come riconoscere tentativi di frode e comportamenti sospetti. È fondamentale che le vittime, in particolare gli anziani, sappiano che è possibile chiedere aiuto e che ci sono modi per difendersi da queste aggressioni.
Le autorità spronano le famiglie a mantenere una comunicazione aperta con i propri cari, soprattutto con le generazioni più anziane. Spesso un semplice dialogo può fare la differenza tra la sicurezza e la subizione a raggiri, come quello subito dalla signora di Acerenza.
L’operazione di ieri ha dimostrato che, quando i cittadini collaborano e si attivano tempestivamente, è possibile fermare i truffatori e restituire serenità a chi l’ha persa.