Due uomini sui vent’anni, entrambi di origine campana, sono stati arrestati dalla polizia di Stato con l’accusa di truffa e furto ai danni di un anziano disabile di sessant’anni, residente nella periferia di Fano. L’operazione, avvenuta lunedì mattina, è il risultato di un’iniziativa di sensibilizzazione promossa dalla prefettura per proteggere le persone anziane da possibili truffe.
L’operazione di polizia e la segnalazione dalla banca
Il 16 gennaio, la prefettura aveva convocato i responsabili di istituti bancari e postali, invitandoli a prestare attenzione a comportamenti sospetti da parte dei clienti. La segnalazione tempestiva da parte di un dipendente di una banca ha reso possibile l’intervento delle forze dell’ordine, che hanno così potuto identificare rapidamente i sospetti e arrestarli.
Grazie alla collaborazione tra banche e polizia, è stata attivata una rete di comunicazione che ha reso più facile l’intervento in caso di situazioni di rischio. Questo approccio ha dimostrato di essere efficace nel contrastare le truffe mirate agli anziani, un gruppo vulnerabile spesso preso di mira da malfattori.
La truffa orchestrata dai due giovani
La truffa ha avuto inizio sabato scorso, quando l’anziano ha ricevuto una telefonata da un presunto maresciallo dei carabinieri, accompagnato da un complice che si è spacciato per avvocato. I due hanno informato la vittima che il figlio era coinvolto in un grave incidente e che era necessario un pagamento immediato di 45mila euro per evitare conseguenze legali.
Senza possibilità di accedere a tale somma, l’anziano ha accettato di offrire ai truffatori la sua auto, un orologio e il bancomat, rivelando così la sua residenza. I malfattori hanno mantenuto un contatto telefonico incessante con la vittima, continuando a esercitare pressioni su di lui per garantirsi il materiale promesso. Questa manipolazione psicologica ha provocato grande ansia nella vittima, che ha subito un forte stato di stress.
Il momento dell’arresto e le indagini
Lunedì mattina, l’anziano si è recato presso una banca per prelevare 3.500 euro come richiesto dai truffatori. Durante le 48 ore di interazione telefonica, non è mai riuscito a contattare nessuno, poiché i due lo tenevano sotto pressione. Appena arrivato in banca, è scattata la segnalazione agli agenti, che si sono precipitati a casa sua.
La situazione all’interno dell’abitazione rivelava un furto in corso con danni evidenti, come la mancanza di una televisione e vari gioielli. Gli agenti hanno in seguito avviato le indagini, esaminando le registrazioni delle videocamere di sorveglianza, che hanno condotto all’identificazione di un’auto rubata. Questa vettura è stata successivamente rintracciata in Campania in collaborazione con le autorità locali.
Inseguitori e arresti
Le indagini hanno avuto un veloce sviluppo e, nella stessa mattina di lunedì, gli agenti hanno avviato un inseguimento all’altezza di via Roma a Fano. I due truffatori, a bordo dell’auto rubata, hanno tentato di scappare a piedi non appena la vettura è stata bloccata, ma uno di loro è riuscito a ferire un agente durante il tentativo di fuga.
Entrambi i malfattori sono stati infine arrestati, accusati di truffa, furto e uso improprio del bancomat, avendo già prelevato circa 1.000 euro. Nella stessa giornata, altre segnalazioni di truffe simili, riconducibili ai due, sono arrivate al commissariato, confermando il rischio di un modus operandi ben delineato. Il tempestivo intervento delle forze dell’ordine ha quindi garantito una risposta rapida a questo allarmante fenomeno.
Ultimo aggiornamento il 22 Gennaio 2025 da Sara Gatti