Un inquietante episodio di cronaca ha colpito Novara, dove due giovani donne di origine romena, di età compresa tra i 23 e i 24 anni, sono state arrestate dalla polizia con l’accusa di rapina pluriaggravata e lesioni. La vittima, un uomo ultraottantenne, è rimasto in uno stato di incoscienza per quattro giorni a causa di un avvelenamento chimico. Le indagini hanno rivelato una serie di metodi disumani da parte delle due accusate per realizzare il crimine.
Il modus operandi delle due giovani
Approccio e adescamento dell’anziano
Le giovani donne hanno avvicinato l’anziano in un’area centrale di Novara con una scusa ben congegnata. Hanno affermato di essere “affamate e senza soldi”, riuscendo a suscitare la pietà dell’uomo, che, in buona fede, ha acconsentito a portartele a casa sua. Questo approccio ha rivelato una pianificazione precisa da parte delle due, pronte ad approfittarsi della vulnerabilità dell’anziano.
L’atto criminoso e le sue conseguenze
Una volta giunti nell’abitazione della vittima, è avvenuto il passo decisivo del loro piano criminoso. Hanno offerto all’uomo una bevanda, contenente un potente ansiolitico, portandolo a un stato di incoscienza. L’uomo ha perso completamente i sensi subito dopo aver ingerito la sostanza, permettendo così alle due donne di compiere il furto. Durante il periodo di incoscienza dell’anziano, sono stati asportati vari oggetti di valore, tra cui gioielli in oro, contanti e carte di pagamento. Questo crimine ha dimostrato una spietatezza inusitata nei confronti di una persona in difficoltà.
Le indagini e gli arresti
La scoperta della vittima e l’intervento della polizia
La situazione è stata scoperta quando un vicino ha notato l’anziano privo di sensi su un divano, in un’abitazione in cui regnava il caos. La polizia, allertata, ha trovato l’uomo in condizioni precarie e ha avviato le indagini per ricostruire quanto accaduto. Durante le prime fasi, gli agenti hanno eseguito un’ispezione approfondita dell’appartamento, dove sono stati rinvenuti tre bicchieri, uno dei quali conteneva un liquido scuro, potenzialmente avvelenato.
Rintraccio delle sospette
L’anziano, successivamente ricoverato in ospedale, si è rivelato positivo a sostanze contenenti benzodiazepine, confermando l’infrazione subita. La polizia ha effettuato un’analisi approfondita dei movimenti bancari, scoprendo che la carta di credito sottratta dall’anziano era già stata utilizzata per prelievi di contante e acquisti di cellulari di alta qualità. Le indagini hanno portato bloccando a una complessa ricerca delle giovani, che hanno cambiato frequentemente residenza, risultando prive di una fissa dimora.
Le conseguenze legali per le due arrestate
L’ordinanza di custodia cautelare
Dopo aver identificato le giovani donne grazie a testimoni e registrazioni di telecamere di sicurezza, gli agenti della Squadra Volante e della Squadra Mobile di Novara hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare. Entrambe sono state così arrestate e condotte presso le carceri di Vercelli e Milano in attesa di ulteriori sviluppi legali. I capi d’accusa includono rapina pluriaggravata, lesioni personali aggravate e utilizzo illecito di carta di credito.
Indagini approfondite per episodi simili
Nonostante le due donne siano ora dietro le sbarre, le autorità continuano a investigare su possibili altri reati simili, considerando l’impatto di tali crimine sulla comunità e sulla sicurezza degli anziani. I casi come questo evidenziano la necessità di maggiori misure di protezione per individui vulnerabili e l’importanza di attivare reti di supporto e vigilanza attiva tra i cittadini.
Questo caso di Novara rimane un monito sulle insidie di cui possono essere vittime le persone più fragili e sulle metodologie che i delinquenti possono utilizzare per approfittare di loro. Le indagini sono in corso, con la polizia che rimane vigile nell’attività di prevenzione e repressione di comportamenti di questo genere.