Recentemente, Gorizia è stata teatro di un intervento tempestivo da parte delle forze dell’ordine, che ha portato all’arresto di due giovani truffatori di 20 anni, intenti a raggirare anziani in difficoltà. La prontezza di riflessi di una coppia di ultrasettantenni ha fatto la differenza, contribuendo a fermare un’azione criminosa che si basa su un metodo ormai tristemente noto: la truffa del “finto Carabiniere o finto avvocato“.
Il modus operandi della truffa
La tecnica utilizzata dai malintenzionati è un classico nel panorama delle truffe ai danni di persone anziane. Un individuo, spacciandosi per maresciallo dei Carabinieri, effettua una telefonata alla vittima, sostenendo che un suo familiare è coinvolto in un grave incidente stradale. Spesso il racconto include dettagli inquietanti, come lesioni a un bambino, per instillare paura e urgenza nella vittima.
A questo punto, il truffatore comunica che per evitare del provvedimento di arresto, è necessario procedere al risarcimento immediato della parte lesa. Un complice, con una sceneggiatura pianificata, contatta la vittima in persona, recandosi a casa con l’obiettivo di raccogliere denaro e oggetti di valore. Questi si dileguano subito dopo aver ottenuto quanto desiderato, lasciando così le vittime nel terrore e nella confusione.
Nei recenti eventi, la coppia di anziani ha ricevuto la telefonata truffaldina, ostensibilmente ben congegnata. Proprio al termine del primo contatto, interessati dalla possibilità di essere coinvolti in una potenziale truffa, hanno deciso di avvisare le forze dell’ordine senza esitazioni.
Intervento delle forze dell’ordine
Con la segnalazione ricevuta, i Carabinieri della Compagnia di Gorizia si sono attivati immediatamente. Giunti a casa dell’anziana coppia, le forze dell’ordine hanno notato uno dei presunti truffatori che tentava di allontanarsi. Questo ha generato un inseguimento che ha condotto gli agenti a scoprire anche l’altro complice, che attendeva in un’auto nelle vicinanze.
Nonostante il tentativo di fuga, entrambi i giovani sono stati arrestati. La prontezza e la collaborazione tra i cittadini attenti e le forze dell’ordine hanno valutato l’importanza di un intervento rapido in situazioni del genere. La tempestività ha chiaramente permesso di evitare che altri anziani potessero cadere nella trappola.
Conseguenze legali per i truffatori
Dopo l’arresto, gli individui sono stati portati nel carcere di via Barzellini a Gorizia. A seguito dell’udienza di convalida dell’arresto, il Giudice per le indagini preliminari ha stabilito misure restrittive nei confronti dei due, imponendo loro di rimanere nei comuni di residenza. La decisione mette in risalto come le autorità stiano affrontando con serietà il problema delle truffe, soprattutto quelle rivolte a popolazioni fragili come gli anziani.
La vicenda segna un’importante tappa nel contrasto ai reati di frode ai danni di i più vulnerabili. La responsabilità civica dei cittadini, nel riconoscere i segnali di allerta e nel contattare le autorità, appare cruciale nel combattere questa leva di criminalità. Gorizia diventa così un esempio di come la collaborazione tra comunità e forze dell’ordine possa portare a risultati significativi nella lotta contro il crimine.