Il recente incremento dei casi di influenza aviaria in Cina ha suscitato preoccupazioni tra gli esperti sanitari di tutto il mondo. Due bambini di un anno sono stati infettati dal virus H5N1, sollevando allerta e timori per una possibile evoluzione del virus che potrebbe rendere il contagio tra esseri umani un rischio concreto. Con l’aumentare dei casi segnalati negli ultimi mesi, la comunità scientifica è in allerta per una potenziale pandemia.
Registrati due nuovi casi di infezione in Cina
Lunedì 11 dicembre, il Centro per la protezione della salute di Hong Kong ha confermato due nuovi casi di influenza aviaria in Cina. La notizia riguarda due bambini piccoli, entrambi di un anno, di cui non sono state fornite informazioni sulle condizioni di salute. I dettagli riguardanti il modo in cui sono stati contagiati rimangono ancora poco chiari. Questi nuovi casi fanno parte di una serie di infezioni, poiché solo negli ultimi sei mesi si sono registrati dieci casi di influenza aviaria che hanno colpito diverse persone nel Paese.
Il primo caso è stato identificato il 28 ottobre nella provincia di Guizhou e il secondo il 18 novembre nella provincia di Guangxi, zone apparentemente vicine, suggerendo una possibile correlazione tra i contagi. La mancanza di dettagli sui contagiati e sull’origine dell’infezione alimenta le preoccupazioni relative alla diffusione del virus tra la popolazione. Infatti, la presenza di casi di influenza aviaria tra animali e la loro trasmissione a esseri umani è una questione che ha già sollevato diversi allarmi nel passato.
Il rischio del salto di specie e il potenziale per una pandemia
Il virus H5N1, noto per la sua capacità di infettare uccelli e alcuni mammiferi, è stato oggetto di attenzione per il suo potenziale di mutazione. Negli ultimi anni, gli esperti hanno manifestato crescenti preoccupazioni riguardo al rischio che il virus possa compiere il salto di specie, divenendo contagioso da uomo a uomo. Questo fenomeno rappresenterebbe una seria minaccia per la salute globale, poiché renderebbe possibile la diffusione del virus tra le persone, simile a quanto avvenne con la pandemia di influenza H1N1.
L’aumento della circolazione del virus H5N1 oltre il suo habitat naturale, gli uccelli, fa sospettare che possano verificarsi nuove mutazioni in grado di adattarsi all’organismo umano. Queste evoluzioni sono monitorate con attenzione dai virologi e dagli epidemiologi, poiché cambiare il modo in cui un virus si trasmette può avere conseguenze devastanti per la salute pubblica.
Il parere degli esperti sull’evoluzione del virus H5N1
Matteo Bassetti, direttore del reparto di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, ha commentato la situazione allarmante. Secondo l’esperto, l’avvicinamento alla trasmissione interumana del virus H5N1 è più vicino di quanto si pensi, evidenziando che una singola mutazione potrebbe rendere il virus passabile tra individui. Il crescente numero di casi di influenza aviaria segnalati, unito alla presenza del virus in prodotti come il latte crudo negli Stati Uniti, aumenta le preoccupazioni relative alla possibilità di un contagio.
Un recente studio pubblicato su Science ha dimostrato che anche una sola mutazione del virus potrebbe facilitare la sua trasmissione tra esseri umani. Questi segnali di preoccupazione sono stati definiti da Bassetti come un campanello d’allarme che deve allertare il mondo intero. In questo contesto, l’attenzione sulla problematica dovrebbe essere massima, poiché l’evoluzione del virus potrebbe mettere a rischio la salute pubblica su scala globale.
La situazione attuale richiede interventi e misure preventive per monitorare e controllare i focolai di influenza aviaria, affinché non si verifichino ulteriori casi che possano portare a una nuova emergenza sanitaria.
Ultimo aggiornamento il 11 Dicembre 2024 da Donatella Ercolano