Due scialpinisti muoiono travolti da una valanga nelle Dolomiti Bellunesi: la tragedia e i soccorsi

Due scialpinisti muoiono travolti da una valanga nelle Dolomiti Bellunesi: la tragedia e i soccorsi

Una valanga nelle Dolomiti Bellunesi ha causato la morte di due scialpinisti, Elisa De Nardi e Abel Ayala Anchundia, suscitando dolore nella comunità locale e riflessioni sulla sicurezza in montagna.
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Due scialpinisti muoiono travolti da una valanga nelle Dolomiti Bellunesi: la tragedia e i soccorsi - Gaeta.it

Nella serata di domenica, una valanga ha colpito un gruppo di scialpinisti nelle Dolomiti Bellunesi, provocando la morte di due persone. Questo tragico evento si è verificato nei pressi di Cortina d’Ampezzo, un’area nota per le sue bellezze naturali e le opportunità di praticare sport invernali. Le vittime, entrambe di trent’anni, hanno trovato la morte dopo essere rimaste intrappolate sotto tre metri di neve per diverse ore, nonostante l’intervento tempestivo dei soccorritori. L’incidente ha suscitato una forte emozione nella comunità locale e tra gli appassionati di scialpinismo.

L’incidente

Intorno alle 13 di domenica, un gruppo di quattro scialpinisti ha affrontato un’escursione sotto la Forcella Giau, situata a un’altitudine di 2.300 metri. Improvvisamente, una valanga si è staccata e ha travolto i partecipanti, seppellendo due di loro. I membri del gruppo hanno subito chiamato i soccorsi, consapevoli della gravità della situazione. Le vittime, identificabili come Elisa De Nardi, di 40 anni, e Abel Ayala Anchundia, di 38, sono rimaste sotto la neve per almeno due ore prima di essere trovate.

Operazioni di soccorso

Le operazioni di soccorso sono state avviate rapidamente grazie alla prontezza dei soccorritori. Sono stati coinvolti esperti del Soccorso Alpino, supportati da un’unità cinofila specializzata nella ricerca di persone disperse in valanga. Questi professionisti hanno lavorato incessantemente, setacciando la zona per localizzare gli scialpinisti intrappolati. Il tempo era un fattore critico, poiché ogni minuto contava, ma nonostante gli sforzi, quando le vittime sono state finalmente estratte dalla neve, le loro condizioni erano gravissime.

La situazione attuale e la reazione della comunità

La notizia della tragedia ha lasciato un segno profondo nella comunità locale. Cortina d’Ampezzo, di solito vivace e affollata durante la stagione invernale, si è fermata a riflettere su quanto accaduto. Gli incidenti legati a valanghe non sono rari in montagna, e questo evento ha riacceso il dibattito sulla sicurezza nello scialpinismo e sull’importanza di adottare le giuste precauzioni. È fondamentale che scialpinisti e appassionati di montagna siano consapevoli dei rischi e delle condizioni meteorologiche prima di intraprendere escursioni.

La memoria delle vittime

La scomparsa di Elisa De Nardi e Abel Ayala Anchundia rappresenta una grande perdita per le loro famiglie e per la comunità degli amanti della montagna. I due scialpinisti erano noti per la loro passione per la montagna e per l’amore verso la natura. Molti amici e conoscenti li ricordano come persone entusiaste e coinvolte, che vivevano la montagna con gioia e rispetto. Per onorare la loro memoria, si stanno organizzando eventi commemorativi e momenti di riflessione, affinché il loro spirito possa continuare a vivere tra coloro che li hanno conosciuti.

L’incidente in Dolomiti Bellunesi funge da triste promemoria dell’imprescindibile connessione tra uomo e natura, così come dei potenziali pericoli legati all’amore per le attività all’aperto.

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