Il mondo del teatro italiano illumina la scena culturale con i premi Ubu 2024, andati in scena all’Arena del Sole di Bologna. Questo evento celebra il talento e la creatività di artisti e produzioni che hanno dato vita a opere indimenticabili. Quest’anno, hanno trionfato “La Ferocia“, diretto da Michele Altamura e Gabriele Paolocà, e “Trilogia della città di K.“, sotto la direzione di Luigi De Angelis. Entrambi i progetti si sono distinti per la loro audacia e la capacità di raccontare storie complesse e oscure, conquistando il pubblico e la critica.
La ferocia e la sua trama avvincente
“La Ferocia” è l’adattamento teatrale del romanzo omonimo di Nicola Lagioia, vincitore del Premio Strega. La regia di Michele Altamura e Gabriele Paolocà riesce a portare in scena un racconto intriso di tensioni familiari e conflitti interiori. La narrazione si sviluppa attorno alle vicende di una famiglia, mettendo in luce segreti nascosti e dinamiche relazionali complicate. Il lavoro di scenografia e luci, curato da Giulia Pastore e Luigi De Angelis, aggiunge una dimensione visiva che amplifica le emozioni trasmesse dai personaggi sul palco.
Grazie a una sapiente costruzione drammaturgica, lo spettacolo riesce a catturare l’attenzione degli spettatori, che si trovano immersi in un’atmosfera carica di suspense e colpi di scena. La potenza delle performance di Francesca Mazza e Leonardo Capuano, rispettivamente premiati come Migliore attrice/performer e Migliore attore/performer, permette al pubblico di entrare in sintonia con la complessità emotiva dei personaggi. La Ferocia non è solo una storia di conflitto, ma una riflessione profonda su ciò che significa appartenere a una famiglia e come i fantasmi del passato possano influenzare il presente.
Trilogia della città di K.: un viaggio in un mondo surrealista
Dall’altro lato del palcoscenico, “Trilogia della città di K.” si presenta come un’opera che sfida le convenzioni e trasporta il pubblico in un universo surreale. Basato sul romanzo di Ágota Kristóf, il progetto di Federica Fracassi e Fanny & Alexander, diretto da Luigi De Angelis, si distingue per la sua narrazione non lineare e la rappresentazione di una realtà distorta. La scenografia, anch’essa curata da De Angelis, crea uno sfondo inquietante che riflette i temi di isolamento e alienazione propri della storia.
Ogni atto della trilogia affronta tematiche forti e turbolente, facendo emergere emozioni contrastanti. Gli spettatori si trovano a percorrere un viaggio attraverso esperienze di dolore e confuse identità, costruendo una connessione profonda con le vite dei personaggi. Le musiche originali di Mirto Baliani e Emanuele Wiltsch Barberio completano l’opera, immergendo lo spettatore in un’esperienza sensoriale unica. La giuria ha riconosciuto a Luigi De Angelis il premio per la Regia e la Scenografia, evidenziando il talento nella creazione di un mondo teatrale coerente e coinvolgente.
Carla Tatò e il suo contributo al teatro italiano
Un momento di celebrazione personale è stato riservato a Carla Tatò, insignita del Premio alla carriera per i suoi oltre cinquant’anni di attività nel panorama teatrale e cinematografico. La sua carriera è un esempio luminoso di dedizione e passione per le arti sceniche, avendo lasciato un’impronta indelebile su generazioni di artisti. Tatò ha contribuito a portare in scena storie cruciali, così come ha formato e guidato molteplici tra i talenti emergenti del teatro italiano.
L’edizione 2024 dei premi Ubu si è così rivelata un tributo non solo alle produzioni vincitrici, ma anche a tutte le figure che, come Carla Tatò, hanno alimentato la cultura teatrale del Paese, creando legami forti tra il pubblico e il mondo della scena. La serata si è chiusa con la consapevolezza che il teatro continua a essere una forza vitale, capace di interrogare e far riflettere su temi di grande attualità.
Ultimo aggiornamento il 16 Dicembre 2024 da Elisabetta Cina