Una truffa ai danni di un’anziana ha portato all’arresto di due uomini in provincia di Pavia. I fatti sono avvenuti a Cervesina, dove un’83enne è stata ingannata da due individui che si sono spacciati per carabinieri. La vicenda ha preso una svolta decisiva grazie all’intervento tempestivo delle forze dell’ordine, che hanno fermato i presunti responsabili e recuperato la somma sottratta. Il caso evidenzia una modalità di raggiro purtroppo ancora diffusa e la pronta reazione dei militari.
Il raggiro messo in atto dai finti carabinieri a cervesina
L’episodio si è verificato all’interno dell’abitazione di una donna di 83 anni di Cervesina. I due truffatori, un giovane di 21 anni e un uomo di 38, entrambi originari della Campania, si sono presentati come appartenenti all’Arma dei carabinieri. Con una scusa ben costruita hanno riferito alla pensionata di dover riscuotere una somma di denaro per aiutare suo figlio, che secondo il racconto era rimasto coinvolto in un incidente stradale in Belgio. Questa versione ha convinto l’anziana a consegnare 4 mila euro in contanti.
Una tecnica collaudata
La tecnica utilizzata fa riferimento a un classico schema di truffa, che sfrutta l’emotività delle vittime, specialmente anziani, e la figura autorevole degli operatori delle forze dell’ordine. Nel caso di Cervesina, i malviventi hanno fatto leva sull’urgenza apparente della situazione per ottenere la somma senza sollevare sospetti iniziali. L’azione è durata il tempo necessario a prelevare il denaro prima di darsi alla fuga.
Come i carabinieri hanno identificato e fermato i sospetti
L’intervento dei carabinieri ha evitato che i truffatori si allontanassero con il bottino. Prima ancora di uscire dall’appartamento della vittima, una pattuglia stava già osservando la zona. Un elemento ha attirato l’attenzione dei militari: uno dei due uomini era fermo vicino alla chiesa di Cervesina, seduto su un’auto con il motore acceso. Il suo comportamento nervoso ha insospettito i militari, soprattutto mentre si guardava continuamente intorno.
Quando il complice è uscito dalla casa della donna, i carabinieri sono intervenuti rapidamente e li hanno fermati entrambi. Tra i loro effetti è stata trovata la cifra di 4 mila euro appena sottratta all’anziana. Il denaro è stato subito restituito alla vittima, che ha potuto evitare un danno economico irreparabile. Il fermo dei due uomini è avvenuto con le accuse di truffa aggravata.
Il fenomeno delle truffe agli anziani: dinamiche e rischi
L’episodio di Cervesina si inserisce in un contesto più ampio di truffe agli anziani, particolarmente frequenti nelle zone residenziali. Questi raggiri, spesso messi in atto da persone che si spacciano per delegati istituzionali, sfruttano la fiducia o la paura delle vittime. Le modalità variano, ma molte volte coinvolgono vicende familiari finte o emergenze improvvise che generano senso di urgenza.
Isolamento e vulnerabilità
Il rischio maggiore rimane l’isolamento delle persone anziane, che in alcuni casi sono sole in casa e più vulnerabili ai falsi messaggi. Le forze dell’ordine in tutta Italia mettono in guardia contro richieste di denaro con pretesti simili e raccomandano di verificare sempre le identità prima di aprire la porta o consegnare somme. Ricevere la telefonata o la visita di un presunto carabiniere richiede prudenza: ci sono canali ufficiali per verificare, a partire dal numero dell’Arma o attraverso i comandi locali.
Il ruolo dei carabinieri nel contrasto ai raggiri su scala locale
A livello locale, la presenza e la reattività dei carabinieri si conferma decisiva per bloccare episodi come quello a Cervesina. Attraverso pattugliamenti mirati e un controllo attento delle zone sensibili, si crea una rete di vigilanza che scoraggia approcci fraudolenti. Nel caso specifico, l’atteggiamento sospetto di uno dei truffatori su un’auto nella piazza vicino alla chiesa ha fatto scattare la segnalazione immediata.
Le indagini successive spesso portano a scoprire reti più ampie legate a organizzazioni di truffatori, ma fermare i singoli episodi sul nascere riduce i danni. Il recupero del denaro sottratto in pochi minuti aumenta la fiducia delle persone e dimostra l’efficacia degli interventi sulle dimensioni di prima linea della sicurezza pubblica.
Intanto, la denuncia ricevuta da parte dell’83enne ha permesso di identificare chiaramente i due uomini, che ora affrontano l’iter giudiziario previsto per reati contro il patrimonio commessi con l’inganno. L’attenzione sul fenomeno resta alta, con campagne di sensibilizzazione rivolte soprattutto agli anziani e alle loro famiglie.