Due uomini arrestati a Pescara per aver derubato una coppia di anziani spacciandosi per medici

Due uomini arrestati a Pescara per aver derubato una coppia di anziani spacciandosi per medici

Due uomini arrestati a Pescara per aver derubato una coppia di anziani, sfruttando la loro vulnerabilità. Il furto, avvenuto con un piano ben congegnato, ha fruttato 6.500 euro in contante.
Due Uomini Arrestati A Pescara Due Uomini Arrestati A Pescara
Due uomini arrestati a Pescara per aver derubato una coppia di anziani spacciandosi per medici - Gaeta.it

A Pescara, la Polizia di Stato ha arrestato due uomini, un 39enne e un 35enne, accusati di aver derubato una coppia di anziani. L’operazione, avvenuta in seguito a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip locale, è avvenuta nella mattinata di ieri. I due malfattori avrebbero agito con un piano ben congegnato, sfruttando la fiducia e la vulnerabilità delle vittime, un signore di 86 anni e sua moglie.

L’episodio del furto

Il primo febbraio scorso, i due indagati hanno incrociato il signore di 86 anni per strada. Fingendosi medici, sono riusciti a convincerlo a salire sulla loro auto con la scusa di accompagnarlo a casa per una visita. Giunti nell’abitazione della coppia, uno dei due ha iniziato a “visitare” la donna, mentre l’altro ha messo in atto un raggiro nei confronti dell’anziano, spingendolo ad aprire la cassaforte. Sfruttando la distrazione, sono riusciti ad appropriarsi di 6.500 euro in contante, fuggendo poi rapidamente.

Questo tipo di reato, in cui il travestimento e la manipolazione della vittima giocano un ruolo decisivo, è emerso come un modello preoccupante in alcune aree. I malfattori, approfittando della buona fede delle vittime e della loro fragilità, hanno compiuto atti così audaci e spietati. La strategia utilizzata ha messo in evidenza non solo la preparazione dei delinquenti, ma anche la necessità di maggiori misure di prevenzione per proteggere gli anziani da futuri attacchi.

Indagini e arresto

Le indagini sono partite immediatamente dopo il furto, quando è stata segnalata la sparizione della somma di denaro. Gli agenti della Squadra Mobile di Pescara hanno acquisito un numero elevato di registrazioni provenienti da diversi impianti di videosorveglianza presenti nella città. Questi dispositivi, sia pubblici che privati, hanno svolto un ruolo cruciale nell’identificazione dei sospetti. Le registrazioni hanno permesso di seguire il tragitto dell’auto utilizzata dai ladri, che si è rivelata poi un veicolo a noleggio.

Grazie ad un’analisi approfondita dei video e alla ricostruzione accurata del percorso effettuato dalla macchina, la Polizia è riuscita a risalire agli indagati. La strategia investigativa ha incluso anche servizi mirati in provincia, che hanno confermato ulteriormente l’identità dei due uomini. Gradualmente, è emersa una rete di prove che ha portato all’emissione di un’informativa conclusiva, presentata alla Procura della Repubblica di Pescara.

Decisione del gip e giustificazioni

Alla luce delle prove raccolte, il pubblico ministero ha richiesto la custodia cautelare per i due indagati. L’interrogatorio di garanzia si è svolto martedì scorso e, in seguito alle dichiarazioni fornite, il gip ha ritenuto sufficienti gli elementi di accusa. Ha quindi stabilito che la misura cautelare in carcere fosse necessaria, considerando il rischio di reiterazione del reato e la personalità degli indagati.

La descrizione dell’operato dei malfattori è inquietante. Non solo hanno agito con freddezza e premeditazione, ma sono stati definiti dal gip come professionisti del furto. È emersa chiaramente l’idea che le loro azioni non fossero dovute a necessità ma a un modus operandi consolidato. I due uomini, rintracciati nel primo pomeriggio di ieri, sono stati trasferiti in carcere, dove rimarranno a disposizione dell’autorità giudiziaria mentre proseguono le indagini.

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