Il crimine avvenuto a Citerna il 13 febbraio ha scosso profondamente la provincia di Latina. Il duplice omicidio di Nicoletta Zomparelli e Renee Amato, avvenuto in un contesto familiare, ha portato alla richiesta di giudizio immediato per Cristian Sodano, il presunto killer. Un’inchiesta che ha messo in luce dinamiche familiari complesse e un gesto estremo di violenza, ora al centro dell’attenzione della Procura di Latina, che avanza nel suo operato per portare alla giustizia i responsabili di tali atrocità .
Il delitto avvenuto nella propria abitazione
La tragica sera di febbraio
Il duplice omicidio avvenne in un contesto di apparente normalità : la sera del 13 febbraio, la famiglia Amato si trovava nella propria abitazione quando Cristian Sodano, un finanziere di 27 anni, ha perpetrato una violenza inaudita. La motivazione, sembra risiedere in un momento di crisi sentimentale: la fidanzata di Sodano, figlia di Renee Amato, aveva manifestato l’intenzione di interrompere la loro relazione.
In questo contesto, Sodano, armato della sua pistola d’ordinanza, ha affrontato la madre e la sorella della fidanzata, infliggendo colpi letali che hanno strappato prematuramente i due esseri umani da questo mondo. Il padre, assente per motivi di lavoro, è stato tragicamente escluso da quanto accadeva in casa sua, un evento che ha aggiunto dolore e shock alla già tragica vicenda.
La fuga e l’arresto
Dopo il doveroso compimento delle sue azioni, il presunto autore del delitto ha cercato di allontanarsi. Si è rifugiato a Latina, da uno dello zio, in un tentativo di evitare le conseguenze delle sue azioni. Tuttavia, la sua fuga non è durata a lungo: pochi giorni dopo, le forze dell’ordine, grazie a una serie di indagini e testimonianze, sono riuscite a rintracciarlo e arrestarlo. Sodano, in quel frangente, non ha potuto fare a meno di confessare gli omicidi, un gesto che ha lasciato perplessi tanto i familiari delle vittime quanto gli inquirenti.
Le indagini e la richiesta di giudizio immediato
Le evidenze contro Cristian Sodano
Con la direzione del pm Valerio De Luca, l’inchiesta ha cercato in modo meticoloso di raccogliere prove e testimonianze per costruire un quadro chiaro e inconfutabile dell’accaduto. Gli investigatori, attraverso dettagliate ricostruzioni, non solo hanno raccolto le confessioni di Sodano, ma hanno anche ispezionato la scena del crimine, raccogliendo elementi fondamentali per l’accusa.
La Procura ha trovato sufficiente materiale probatorio per avanzare una richiesta di giudizio immediato, sostenendo che vi fosse una “evidenza schiacciante” della colpevolezza dell’imputato. Gli avvocati della parte accusatrice, rimanendo fedeli ai fatti, sottolineano l’assoluta gravità della situazione, in cui la vita di due indifesi è stata strappata in un momento di furia.
Procedura legale e prossimi passi
La richiesta del pm è ora nelle mani del Gip Giuseppe Cario, che dovrà esaminare la domanda di procedere senza un’udienza preliminare. L’importanza di un processo diretto davanti alla Corte D’Assise di Latina è evidente: la comunità è afflitta e richiede giustizia per le vittime, ma i legali di Sodano potrebbero cercare di contestare la richiesta, insistendo su particolari che meriterebbero una discussione in aula.
Il caso di Citerna non solo ha scosso la comunità locale, ma ha sollevato anche interrogativi più ampi riguardo alla violenza nelle relazioni e alla fragilità delle dinamiche familiari. Sullo sfondo, si intuisce una società che cerca di comprendere come episodi così estremi possano verificarsi e come sia possibile prevenire tali tragedie in futuro.
La continua evoluzione del caso e le audizioni pubbliche faranno sì che questo tragico evento rimanga sotto i riflettori mentre la giustizia cerca di svolgere il suo corso.