Angelo Raffaele Pupino, noto studioso della letteratura italiana e criticamente impegnato nel periodo storico compreso tra il XIX e il XX secolo, è mancato a Roma mercoledì 25 settembre all’età di 88 anni. Professionista stimato nel panorama accademico, Pupino ha ricoperto ruoli di grande responsabilità, tra cui quello di presidente della Commissione per l’Edizione nazionale dell’opera omnia di Luigi Pirandello, istituito presso il Ministero della Cultura. La notizia della sua scomparsa è stata diffusa dall’agenzia di stampa Adnkronos, riscontrando immediato cordoglio in ambito culturale e accademico.
Un accademico con radici tarantine
Nato a Taranto nel 1936, Pupino ha intrapreso un percorso accademico di grande prestigio, insegnando in diverse università europee, tra cui istituzioni in Francia e Germania. La sua carriera si è conclusa presso l’Università ‘L’Orientale’ di Napoli, dove ha avuto un ruolo fondamentale nella creazione e nel coordinamento del dottorato in Letterature romanze comparate, formando numerosi studenti e ricercatori. La sua esperienza e competenza lo hanno portato a dirigere diverse unità di ricerca, rendendolo un punto di riferimento nel campo degli studi letterari.
La sua traiettoria accademica è stata caratterizzata da un approccio innovativo e comparatistico, nel quale ha messo in luce l’aspetto stilistico e strutturale dei testi letterari. Questa filosofia di ricerca si è rivelata essenziale per l’interpretazione del romanzo e della narrativa del XIX e XX secolo, un periodo ricco di trasformazioni culturali e letterarie. Grazie a queste competenze, Pupino è riuscito a conferire nuova luce ai grandi autori della letteratura italiana.
Un contributo eccezionale alla letteratura italiana
La carriera di Pupino si è contraddistinta per un impegno costante nella valorizzazione del patrimonio letterario italiano. È stato infatti il coordinatore dell’edizione commentata delle “Tutte le opere” di Luigi Pirandello, un lavoro che ha richiesto grande dedizione e competenza. La sua attività non si è limitata a Pirandello; ha anche lavorato in qualità di membro di comitati editoriali per le Edizioni nazionali delle opere di autori riconosciuti come Alessandro Manzoni, Luigi Capuana, Italo Svevo e Federigo De Roberto.
Pupino ha ricoperto anche ruoli significativi all’interno di associazioni culturali, tra cui la Società Italiana per lo Studio della Modernità Letteraria, di cui è stato segretario e poi presidente. La sua affiliazione all’Accademia d’Arcadia e come socio corrispondente dell’Istituto Nazionale di Studi Romani testimoniano ulteriormente il suo prestigio nel panorama culturale italiano.
Nei suoi scritti, ha affrontato una molteplicità di temi legati alla letteratura del Novecento, producendo opere di significativa importanza, come “Manifesti dei movimenti letterari del Novecento” e “Pirandello: maschere e fantasmi”. Le sue ricerche e i suoi saggi sono stati pubblicati su riviste di alta reputazione, contribuendo a diffondere la conoscenza e l’apprezzamento della grande tradizione letteraria italiana.
Riconoscimenti e lascito culturale
La carriera divisiva di Pupino è stata segnata da vari riconoscimenti, tra cui il Premio Corrado Alvaro alla carriera nel 2004, che ha messo in evidenza il suo contributo alla cultura letteraria italiana. La sua influenza non si limita solo all’attività di ricerca e insegnamento; ha anche fondato e diretto la rivista “La modernità letteraria” e diretto una collana di studi presso Ets, consolidando ulteriormente il suo ruolo come guida nella disseminazione della cultura letteraria.
Pupino ha saputo costruire un ponte tra le generazioni di lettori e studiosi e il patrimonio letterario italiano, sia attraverso le sue pubblicazioni sia mediante l’insegnamento. La sua scomparsa rappresenta una perdita significativa per il mondo accademico e letterario nazionale, lasciando un vuoto difficile da colmare e un’eredità che continuerà a ispirare futuri studiosi e amanti della letteratura.
Ultimo aggiornamento il 26 Settembre 2024 da Elisabetta Cina