Orfeo Donatini si è spento a 72 anni, lasciando dietro di sé un percorso importante nel giornalismo trentino e altoatesino. Era presidente di Sie Spa, l’azienda editrice dei quotidiani Alto Adige e L’Adige. La notizia è stata diffusa dalle testate stesse attraverso i loro siti web nelle ore seguenti alla sua scomparsa. Di seguito, un racconto della sua carriera e del ruolo che ha avuto nelle istituzioni locali.
Origini e primo approccio al giornalismo
Orfeo Donatini era nato a Riva del Garda, una città che ha influenzato molto il suo percorso professionale. Ha cominciato a collaborare con il quotidiano Alto Adige nel 1980 come firma della redazione locale. Prima si occupava dell’edizione di Riva del Garda e poi passò a lavorare nella redazione di Rovereto. In questo modo ha potuto approfondire le dinamiche regionali e le storie di cronaca di un territorio molto vasto e complesso.
La sua esperienza sul campo, unita a uno stile preciso e attento, gli ha garantito una certa importanza all’interno della redazione. Negli anni ha maturato una conoscenza approfondita delle realtà locali, diventando un punto di riferimento per molti lettori. Questo avvicinamento diretto ai fatti lo ha portato poi a ruoli di maggiore responsabilità in ambito giornalistico.
Ruolo centrale nella redazione centrale di bolzano
Dal 2000 al 2012 Donatini ha ricoperto il ruolo di inviato speciale presso la sede centrale di Bolzano dell’Alto Adige. Questa posizione lo ha visto seguire da vicino le vicende politiche, economiche e sociali della provincia autonoma di Bolzano. Grazie a questa esperienza ha potuto dare un contributo significativo alla qualità delle notizie pubblicate dal quotidiano.
Fino al novembre del 2012 è rimasto attivo in questo incarico prima di lasciare il lavoro e andare in pensione. Durante quei dodici anni è stato testimone e narratore delle trasformazioni della regione, coprendo eventi di rilievo e approfondendo temi delicati legati all’identità e alla convivenza delle diverse comunità linguistiche e culturali.
Impegno imprenditoriale e responsabilità nella sie spa
Dopo l’attività giornalistica Donatini non si è allontanato dal mondo editoriale. Dal 2016 è stato vicepresidente di Seta Spa, società impegnata in ambito editoriale, fino al 2020. Successivamente, ha ricoperto l’incarico di vicepresidente di Sie Spa dal 2020 al 2021, per passare alla presidenza del gruppo nel maggio del 2021.
Sie Spa gestisce due tra i principali quotidiani dell’Alto Adige, ed è un punto di riferimento per l’informazione locale e regionale. Sotto la sua guida Donatini ha partecipato alla gestione e alle decisioni strategiche dell’azienda, garantendo continuità e stabilità in un ambiente editoriale in cui non mancano difficoltà di mercato e sfide tecnologiche.
Attività nell’anpi provinciale di bolzano
Oltre alla carriera giornalistica e imprenditoriale Donatini ha avuto un ruolo importante anche in campo civile e politico. Dal 2014 al 2018 ha guidato l’Anpi provinciale di Bolzano, l’associazione nazionale partigiani d’Italia, impegnata nella memoria e nella promozione dei valori della Resistenza.
Questo incarico ha evidenziato il suo legame con la storia italiana e con la società locale, legando il suo impegno alla difesa della democrazia e al ricordo degli eventi del passato che continuano a influenzare la vita pubblica. La sua presidenza ha promosso iniziative e momenti di riflessione legati a queste tematiche, mantenendo vivi i legami con diverse generazioni di cittadini.
Reazioni e messaggi dalle redazioni e dai colleghi
La famiglia del quotidiano Alto Adige e L’Adige ha espresso il proprio cordoglio per la perdita di Donatini. L’editore, la società Sie e le redazioni hanno dedicato parole di vicinanza soprattutto alla moglie Patrizia. I messaggi sottolineano quanto Orfeo Donatini abbia rappresentato non solo una figura professionale solida ma anche un uomo legato profondamente al territorio e al mestiere del giornalismo.
Il ricovero delle sue gesta e della sua vita lavorativa su queste pagine racconta un pezzo importante della storia dell’informazione locale. A Bolzano e nell’intero Trentino-Alto Adige la sua scomparsa segna la chiusura di un capitolo che ha accompagnato decenni di notizie e narrazioni legate a fatti di attualità e cronaca.