Questo autunno è l’occasione perfetta per esplorare i luoghi meno conosciuti ma non per questo meno affascinanti del nostro Paese.
Tra questi spicca un borgo, situato nella splendida regione della Tuscia viterbese. Un autentico scrigno di bellezza e tradizione, è una meta sempre più apprezzata non solo dai romani in cerca di una fuga dalla città, ma anche dai turisti che desiderano scoprire l’Italia meno battuta, ricca di storia e cultura.
La Tuscia, che si estende tra Lazio, Toscana e Umbria, è un’area che affonda le sue radici nell’antica Etruria. In particolare, la Tuscia viterbese, nel Lazio, è famosa per i suoi paesaggi mozzafiato, i borghi d’altri tempi e i parchi naturali che sembrano usciti da una fiaba. Qui, Sutri si distingue come uno dei borghi più belli d’Italia, un luogo dove il tempo sembra essersi fermato e dove la storia si respira ad ogni angolo.
Un viaggio nel tempo: il parco archeologico di Sutri
La visita a Sutri comincia necessariamente dal suo parco archeologico, uno dei siti più suggestivi della regione. Qui, il tufo è protagonista, scolpito nei secoli dall’uomo per creare un anfiteatro romano che poteva ospitare fino a 5.000 spettatori. Questo luogo è un vero e proprio viaggio nel tempo, con un mitreo, antico tempio dedicato al culto di Mitra, e una necropoli etrusca che racconta di epoche lontane. Il parco è il punto di partenza ideale per chi desidera percorrere la Via dell’Arte e della Storia, un itinerario che attraversa il cuore del borgo fino a Villa Savorelli, con i suoi giardini all’italiana e il misterioso Bosco Sacro.
Passeggiando nel centro storico di Sutri, si rimane incantati dal fascino senza tempo dei suoi vicoli. Arroccato su una collina di tufo, il borgo è un labirinto di stradine e scorci pittoreschi. Tra i monumenti più rappresentativi, la Torre dell’Orologio, che si erge su un antico arco romano, offre un ingresso scenografico alla Piazza del Comune, il vivace cuore pulsante di Sutri. Non lontano, l’antico lavatoio, emblema della vita quotidiana di un tempo, e la maestosa Cattedrale di Santa Maria Assunta, riconosciuta per la sua architettura romanica e i dettagli unici come il pavimento cosmatesco e la cripta.
Ma Sutri non è solo storia e architettura. La sua cucina, radicata nelle tradizioni contadine, è un altro elemento che conquista chi la visita. I piatti di carne sono protagonisti indiscussi: il salame cotto sutrino, le salsicce, e le cotiche in salsa sono solo alcune delle delizie da assaporare. Non si può lasciare Sutri senza aver provato l’agnello, sia arrosto che alla scottadito, il cinghiale e la lepre, spesso serviti con pappardelle, e il famoso fagiolo della Regina, un piatto “povero” ma ricco di sapore e nutrienti.
In un contesto così ricco di cultura e tradizione, Sutri rappresenta una destinazione ideale per chi cerca una pausa rigenerante, immersa nella storia e nella natura. La crescita del turismo nella zona è testimoniata dall’aumento delle strutture ricettive e dei servizi per i visitatori, che trovano qui un’accoglienza calorosa e autentica. Mentre il sole autunnale illumina i colori dorati delle colline circostanti, Sutri continua a raccontare la sua storia millenaria a tutti coloro che si avventurano tra le sue strade. In un’epoca in cui si tende a cercare esperienze uniche e personalizzate, questo borgo offre un viaggio indietro nel tempo, un’esperienza che arricchisce non solo la vista, ma anche l’anima.