Un passo avanti nella chirurgia protesica ha avuto luogo presso l’ospedale San Salvatore di Pesaro, dove è stato realizzato il primo intervento di protesi bilaterale simultanea per via mininvasiva anteriore. Questo tipo di operazione, eseguita con la collaborazione del reparto di ortopedia dell’ospedale di Adria, è tra le poche praticate in Italia ed esemplifica l’impegno della sanità marchigiana nel migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie. L’approccio mininvasivo non solo diminuisce il trauma sui tessuti muscolari, ma consente anche un recupero più veloce e confortevole per i pazienti, consolidando la posizione dell’Azienda Sanitaria di Pesaro-Urbino tra le realtà più all’avanguardia nel settore ortopedico.
L’approccio mininvasivo e il programma di fast track
L’intervento chirurgico ha approfittato di un innovativo accesso mininvasivo per via anteriore, che rappresenta un grande vantaggio rispetto alle tecniche tradizionali. Grazie a questa metodologia, risulta possibile ridurre notevolmente la perdita di sangue e il dolore postoperatorio. Questi elementi sono cruciali per garantire un recupero più agevole e rapido, trasformando positivamente l’esperienza del paziente. Oltre ai benefici anatomici, il protocollo chirurgico si inserisce all’interno di un programma di fast track, progettato per ottimizzare il percorso di cura dei pazienti, accelerando il ritorno alle normali attività quotidiane.
Con l’obiettivo di fornire un’assistenza di qualità superiore, questo nuovo approccio consente di monitorare meglio i pazienti durante e dopo l’intervento. Ciò implica non solo una pianificazione più accurata delle fasi cliniche, ma anche l’adozione di tecniche che permettano una minimizzazione delle complicazioni. Tutti questi accorgimenti si traducono in tempi di recupero significativamente ridotti e risultati clinici che parlano da soli.
La sinergia tra strutture sanitarie
L’intervento è stato possibile grazie alla sinergia creata tra i reparti ortopedici di Pesaro e Adria. “Il primo intervento di protesi bilaterale simultanea è stato eseguito dal dottor Tommaso Ventre, direttore del reparto di ortopedia dell’ospedale di Adria“, ha dichiarato Luca Memè, direttore della struttura complessa ortopedia e traumatologia. Questa collaborazione rappresenta un chiaro esempio di come la condivisione delle competenze tra diversi ospedali possa migliorare significativamente la qualità delle cure fornite.
Il direttore generale di Ast PU, Alberto Carelli, ha sottolineato l’importanza di questa cooperazione per elevare la qualità delle prestazioni. Questo intervento rappresenta solo uno dei tanti passi intrapresi nel campo dell’ortopedia, dove la continua innovazione è fondamentale per garantire che i pazienti ricevano le migliori cure disponibili. La solidarietà tra i professionisti della salute diventa cruciale in questo contesto, favorendo non solo il miglioramento delle tecniche chirurgiche, ma anche una più efficace gestione delle risorse.
Un segnale positivo per la sanità marchigiana
Il vicepresidente della giunta e assessore alla sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini, ha evidenziato che “questo intervento testimonia il costante sforzo teso al miglioramento delle cure offerte ai cittadini“. Questo approccio integrato e collaborativo potenzia ulteriormente il sistema sanitario locale, confermando l’impegno della Regione nel garantire risposte sanitarie sempre più tempestive e adeguate alle necessità della popolazione.
L’esito positivo di questo intervento rappresenta quindi non solo un traguardo per i professionisti coinvolti, ma anche un importante segnale di fiducia per cittadini e pazienti. Con la crescita e il potenziamento delle tecniche chirurgiche, la sanità marchigiana si colloca sempre più tra le realtà di riferimento nel panorama nazionale per l’ortopedia, assicurando prestazioni di alta qualità e contribuendo a un sistema sanitario più efficiente e accessibile.
Ultimo aggiornamento il 17 Dicembre 2024 da Donatella Ercolano