La proliferazione incontrollata dei colombi negli allevamenti della Campania sta creando non poche problematiche. L’associazione Confagricoltura Campania ha lanciato un forte appello all’assessorato all’Agricoltura regionale, sottolineando l’urgenza di attuare un Piano di controllo per far fronte a una situazione che potrebbe avere pesanti ripercussioni sull’economia agricola e sulla salute pubblica.
I motivi dell’allerta: crescita preoccupante delle colonie di colombi
Negli allevamenti zootecnici campani, i colombi sono diventati una presenza sempre più problematica. Le aree dove la disponibilità di alimenti è maggiore, in particolare nelle stalle, sono diventate dei veri e propri rifugi per intere colonie. Questo fenomeno è particolarmente allarmante in allevamenti di bufalini e bovini da latte, cruciali per la produzione della famosa Mozzarella di Bufala Campana DOP.
Stime recenti indicano che, in media, ogni sito di allevamento è invaso da un numero compreso tra i 1.000 e i 1.500 colombi. In periodi di abbondanza di cibo, le colonie possono addirittura superare questa soglia, creando condizioni di insostenibilità . La presenza eccessiva di questi volatili comporta non solo un impatto diretto sull’attività agricola, ma solleva anche preoccupazioni per la sicurezza igienico-sanitaria, con possibili rischi per il benessere degli animali e degli operatori.
Le conseguenze economiche e sanitarie: un problema da affrontare
La situazione richiede un intervento immediato, considerando che i danni economici causati dalla presenza incontrollata di colombi sono stimati in decine di migliaia di euro all’anno. Innanzitutto, va considerato il consumo di alimenti destinati al bestiame. I colombi si appropriano di una parte significativa delle risorse, facendo lievitare i costi di approvvigionamento per gli allevatori. Inoltre, gli escrementi dei volatili rappresentano una contaminazione per il foraggio e gli spazi di stabulazione, con potenziali ripercussioni sulla qualità degli alimenti e sull’igiene generale dell’ambiente.
La necessità di interventi straordinari di pulizia e sanificazione per arginare il problema comporta un ulteriore incremento delle spese. Sul piano sanitario, i colombi sono noti vettori di diverse malattie infettive e parassitarie, come salmonellosi e toxoplasmosi. Queste patologie non solo rischiano di colpire gli animali, ma possono influenzare la salute degli allevatori, rendendo cruciale il monitoraggio della situazione.
Le richieste di Confagricoltura: un piano di controllo urgente
Di fronte a questa condizione critica, Confagricoltura Campania ha delineato un insieme di azioni da intraprendere. Tra le principali richieste vi è quella di implementare un Piano di controllo della popolazione di colombi, che preveda un attento monitoraggio e censimento delle colonie presenti nei siti zootecnici. È essenziale adottare sistemi di deterrenza fisica e acustica, come reti anti-intrusione e strumenti visivi e sonori.
Inoltre, l’associazione suggerisce l’avvio di piani di cattura e contenimento che coinvolgano enti specializzati nella gestione della fauna selvatica. Un ulteriore passo importante sarebbe la sensibilizzazione degli allevatori sulle migliori pratiche preventive, affinché possano attuare strategie efficaci per ridurre l’invasione di colombi e i danni conseguenti.
La situazione richiede attenzione e un’azione coordinata per assicurare il futuro dell’agricoltura campana e preservare la qualità dei prodotti locali, seguendo le indicazioni di chi opera nel settore e garantendo un ambiente di lavoro sicuro e produttivo.