Legambiente ha presentato il rapporto “Ecomafia 2024” a Roma, evidenziando l’attività criminale legata all’ambiente in Italia. I reati ambientali nel 2023 sono in aumento, concentrati soprattutto nel Mezzogiorno, nelle regioni a forte presenza mafiosa come Campania, Puglia, Sicilia e Calabria, dove si registra il 43,5% degli illeciti penali.
Crimini Ambientali in Aumento
Nel 2023, il numero di persone denunciate, gli arresti e i sequestri sono in crescita in Italia. Il ciclo illegale del cemento rimane il reato più diffuso, seguito dall’aumento preoccupante dei crimini legati ai rifiuti. Anche gli illeciti contro gli animali, gli incendi dolosi e l’aggressione al patrimonio culturale stanno registrando un incremento significativo.
Classifica Regionale degli Illeciti
A livello regionale, la Campania si conferma al primo posto per reati ambientali, seguita da Sicilia, Puglia e Calabria. Le regioni del Nord, come la Lombardia, mantengono posizioni di rilievo. Napoli primeggia tra le province, mentre Avellino registra una notevole crescita. Roma, pur rimanendo tra le province più colpite, è stata superata da altre come Avellino e Bari.
Applicazione Legge sugli Ecoreati
Nonostante l’applicazione della legge sugli ecoreati, i controlli nel 2023 sono in calo rispetto all’anno precedente. Il delitto di inquinamento ambientale rimane il reato più contestato, portando a numerose denunce e arresti. Attualmente, vi sono 19 comuni commissariati, evidenziando la gravità della situazione.
Considerazioni Finali
La situazione delle ecomafie in Italia rappresenta una sfida costante per contrastare la criminalità ambientale. Il monitoraggio e l’applicazione rigorosa delle leggi sono fondamentali per contrastare questa forma di illegalità diffusa sul territorio nazionale. La consapevolezza e l’azione coordinata sono essenziali per preservare l’ambiente e contrastare le attività illecite che lo minacciano.