Nel primo semestre del 2024, l’economia dell’Emilia-Romagna ha mostrato segni di una crescita limitata, con un aumento del prodotto regionale dello 0,4%. Questo dato è stato fornito dall’indicatore trimestrale dell’economia regionale Iter, sviluppato dalla Banca d’Italia. La crescita è rimasta dunque in linea con la media italiana, evidenziando una stabilità economica in un periodo caratterizzato da sfide varie. Durante la presentazione del rapporto “L’economia dell’Emilia-Romagna, Aggiornamento congiunturale“, Pietro Raffa, direttore della Banca d’Italia di Bologna, ha commentato quindi la situazione attuale e i trend nei vari settori economici.
Settore dei servizi e costruzioni in leggera crescita
Il settore dei servizi ha mostrato un andamento positivo, sebbene limitato. Questo trend è accompagnato da una considerevole crescita nel comparto delle costruzioni, confermando la resilienza di alcune aree della economia regionale. Le costruzioni, lungi dall’essere dominate da fluttuazioni, continuano a mantenere una crescita sostenuta, utile per mitigare gli effetti delle difficoltà riscontrate in altri comparti. Raffa ha evidenziato che, nonostante le sfide, l’occupazione nel settore dei servizi è rimasta relativamente stabile, con piccole fluttuazioni che possono generare fiducia nei consumatori e nelle imprese.
L’importanza del settore dei servizi è riscontrabile anche nella sua capacità di adattarsi ai cambiamenti delle esigenze del mercato, favorendo posti di lavoro e crescita di nuovi modelli di business. Tale sviluppo ha implicazioni significative sul piano economico e sociale e sostiene una parte della popolazione attiva mentre altri settori mostrano segni di fragilità.
Settore manifatturiero con difficoltà persistenti
Contrariamente ai segnali positivi dei servizi, il settore manifatturiero continua a risentire di difficoltà con uno sviluppo in decrescita. Già dalla prima parte del 2023, l’industria aveva segnalato un’inversione di tendenza che ha avuto ripercussioni significative nei primi tre trimestri del 2024. Questo fenomeno potrebbe riflettere fattori esterni o una risposta interna alla ristrutturazione necessaria per fronteggiare un contesto economico in evoluzione. Nonostante lo stato di crisi, è fondamentale che le imprese manifatturiere riescano a trovare modi innovativi per riprendersi, per garantire la loro competitività nel lungo periodo.
Le piccole e medie imprese, che costituiscono la spina dorsale dell’industria emiliana, si trovano ad affrontare sfide significative e la loro capacità di adattamento sarà cruciale per il recupero delle perdite. È essenziale, in questo contesto, che ricevano il giusto supporto in termini di politiche e investimenti, visto il loro ruolo strategico nell’economia regionale.
Occupazione e reddito familiare
Nonostante le difficoltà nei settori produttivi, l’occupazione complessiva ha registrato un incremento dell’1,2%. Tuttavia, questo aumento è accompagnato da una diminuzione nel numero di occupati nell’industria, evidenziando alcuni squilibri nel mercato del lavoro. Raffa ha sottolineato che, grazie a un reddito nominale delle famiglie in crescita, anche il reddito reale ha beneficiato di questa dinamica. L’abbassamento dei prezzi al consumo ha facilitato il potere d’acquisto delle famiglie, ma non è ancora stato sufficiente a stimolare un aumento significativo dei consumi.
Questa situazione solleva interrogativi sulle abitudini di spesa dei consumatori e sulla loro fiducia nell’economia. La cautela nell’aumentare i consumi può essere interpretata come una risposta a incertezze economiche più ampie o come riflesso di una strategia prudente in un contesto in cui i segnali economici sono misti.
Nel contesto attuale, è cruciale monitorare come evolverà la pressione inflazionaria e l’andamento dei redditi, affinché si possano elaborare strategie adeguate e tempestive.
Ultimo aggiornamento il 12 Novembre 2024 da Marco Mintillo