Nel contesto del recente summit sull’energia di Abu Dhabi, il primo ministro albanese Edi Rama ha affrontato le polemiche relative all’accordo tra Italia e Albania per la costruzione di centri per migranti. La sua visione sull’argomento è emersa chiaramente, rivelando tanto il suo approccio scherzoso quanto la serietà della questione. La collaborazione tra i due Paesi nel gestire il fenomeno migratorio è stata al centro della discussione, e Rama ha espresso ottimismo riguardo alla funzionalità di questi centri.
La schiettezza di Edi Rama sulle polemiche
Alla domanda sulla reazione delle persone in Albania riguardo alla costruzione dei centri per migranti, Rama ha dichiarato che le polemiche sono state “poche”. La sua affermazione suggerisce una certa calma rispetto all’opinione pubblica domestica riguardo a tale intesa. Nonostante ciò, il primo ministro ha voluto evidenziare che l’operazione non è meramente una questione di opportunità economica, bensì uno sviluppo significativo nell’ambito delle relazioni bilaterali tra i due paesi. Rama ha risposto in modo evasivo a chi chiedeva se i centri sarebbero stati efficaci, affermando che “credo di sì, vediamo”. Ha aggiunto che questi centri hanno già avuto un “ruolo di deterrenza” nella gestione delle migrazioni.
L’idea di Matteo Renzi e il ruolo delle alleanze
Il premier albanese ha anche affrontato la proposta di Matteo Renzi di utilizzare i centri migranti di Shengjin e Gjader per i detenuti albanesi. La sua risposta, caratterizzata da un tono leggero, ha evidenziato come Renzi sia “un grande motore di proposte”, lasciando intendere quale sia la sua opinione su tale questione. Tuttavia, ha voluto mettere in evidenza il valore delle relazioni tra Albania e Italia, sollecitando una riflessione più profonda sulla natura di queste alleanze.
Costi e benefici della collaborazione
Parlando dei costi associate ai centri per migranti, Rama ha risposto ai giornalisti italiani con una certa puntualità, dicendo che “i conti li fate voi, per il vostro governo e il vostro Paese”. La sua osservazione sottolinea che la questione non riguarda solo i costi economici, ma anche le implicazioni di natura sociale e culturale. Rama ha ribadito l’importanza di una fraterna collaborazione, dicendo che “quando ci sono cose difficili si devono fare” in nome dell’alleanza tra Albania e Italia. “Quando si tratta di fratellanza, alleanze e vicinanze, non deve sempre convenire,” ha sottolineato, evidenziando il valore delle relazioni storiche tra i due Paesi.
Un passato di collaborazione umanitaria
Rama ha ricordato i momenti in cui l’Italia ha concesso supporto all’Albania in situazioni critiche, come durante il devastante terremoto che colpì il Paese. Ha riconosciuto l’importanza delle missioni umanitarie italiane e ha messo in luce il coraggio dei Vigili del fuoco che intervennero tempestivamente in Albania. “Come si possono dimenticare queste cose?” ha chiesto, evidenziando che la collaborazione andava oltre la mera convenienza economica. Anche se ha riconosciuto il proprio orientamento filo-italiano, Rama ha insistito sulla necessità di non dimenticare i legami profondi tra i due Paesi, alimentati da valori umanitari e di solidarietà.
In sintesi, l’accordo sui centri per migranti rappresenta un tassello importante nel contesto delle relazioni tra Italia e Albania. La gestione dei flussi migratori, le polemiche locali e gli aspetti solidaristici rimangono al centro del dibattito, mentre i due Paesi proseguono un percorso di cooperazione volto a trovare soluzioni condivise.
Ultimo aggiornamento il 15 Gennaio 2025 da Elisabetta Cina