Un luogo incantevole e misterioso, Elcito, frazione del comune di San Severino Marche, è avvolto da storie che ne raccontano la storia, la cultura e il legame con il territorio circostante. La nuova guida turistica, “Elcito, il piccolo Tibet delle Marche“, scritta dall’architetto e pubblicista Luca Maria Cristini, offre una dettagliata esplorazione di questo affascinante angolo della regione, rendendo omaggio alle sue tradizioni e alla sua bellezza naturalistica. Pubblicata dall’editore Claudio Ciabochi per la collana “Marche in tasca“, la guida è una risorsa preziosa per chiunque voglia scoprire le meraviglie di Elcito.
Origini del nome e storia di Elcito
La denominazione “Elcito” presenta un suono che ricorda il linguaggio spagnolo, ma le radici del nome affondano in antiche origini. Comunemente si pensa che derivi da “Elce“, un termine arcaico utilizzato per designare il leccio, una pianta tipica della macchia mediterranea. Nel corso del tempo, il nome è diventato una sorta di simbolo identitario per gli abitanti del luogo, collegando la comunità a una tradizione storica che affonda le radici nei secoli.
Elcito ha spesso attirato l’attenzione di storici e appassionati grazie alla sua posizione strategica e alla presenza dell’Abbazia di Valfucina. Questo antico monastero costituisce un importante punto di riferimento, avendo svolto un ruolo significativo nella storia locale. Gli scavi e le ricerche archeologiche hanno recuperato, seppur in minima parte, ciò che rimane di questo imponente insediamento monastico, una testimonianza del passato spirituale e culturale della zona.
In passato, Elcito era anche famoso per il suo castello inespugnabile, costruito come protezione per l’abbazia stessa. Questa fortificazione era collocata in una posizione che dominava la vallata sottostante, garantendo sicurezza e controllo, fattori essenziali per la vita quotidiana dei monaci e degli abitanti locali. Scoprire queste storie attraverso la guida di Cristini offre un’opportunità unica per comprendere il tessuto socio-culturale che ha plasmato Elcito nei secoli.
La natura incontaminata di Canfaito e la riserva naturale
Un altro punto fondamentale trattato nella guida è la bellezza del Canfaito, un pianoro situato a circa 1.100 metri di altitudine. Questo strato montano ospita una fitta faggeta, un ecosistema che rappresenta un’importante risorsa biologica per la Regione Marche. Proprio per preservare questa ricchezza naturale, è stata istituita la Riserva Naturale Regionale del Monte San Vicino e del Monte Canfaito, che si estende su un’area vasta e variegata.
La riserva è un luogo ideale per escursioni e attività all’aperto, ospitando una biodiversità ineguagliabile. All’interno di quest’area si possono ammirare non solo flora e fauna locali, ma anche paesaggi mozzafiato, con panorami che si estendono fino all’orizzonte. L’importanza di questo patrimonio naturale è ben evidenziata dai vari percorsi e sentieri segnalati, ideali per famiglie e appassionati di trekking.
La guida di Cristini non si limita a descrivere il paesaggio; include anche informazioni disponibili soltanto in fonti storiche e documenti antichi. Questo approccio offre ai lettori non solo un’esperienza visiva delle bellezze locali, ma anche un’immersione in un ambiente abitato da storie di persone e tradizioni.
Curiosità storiche e tradizioni locali
La guida di Elcito è ricca di aneddoti e curiosità storiche che arricchiscono la conoscenza del luogo. Si narra infatti che il giorno del patrono San Rocco, il 16 agosto, si svolgeva una particolare fiera, la “Fiera dei Garzoni“. Durante questo evento, i ragazzi in cerca di lavoro si radunavano nella piazzetta, proponendosi come aiutanti in agricoltura o pastorizia. La scelta del lavoro era segnalata dal bastone che ciascuno portava, un oggetto simbolico che raccontava delle abilità di ognuno.
Altri aspetti interessanti provengono dal cabreo del ‘700, un documento scoperto di recente nell’Archivio diocesano di Sanseverino. Esso fornisce dettagli sull’antica viabilità dell’area, le sorgenti, e i toponimi ancora utilizzati, mostrando come la Comunanza agraria di Elcito continui a esistere da oltre settecento anni, gestendo le stesse proprietà fondiarie.
Non mancano riferimenti storici alla torre del castello, demolita verso la fine del XIX secolo, e ai legami con il Monte San Vicino, riconosciuto anche come un punto di riferimento per il volo a vista degli aerei militari. La presentazione del volume, firmata da Denis Cingolani, presidente dell’Unione Montana Potenza Esino Musone, sottolinea l’importanza della pubblicazione per la valorizzazione di un patrimonio culturale che rischia di sfuggire alla memoria collettiva.