La recente presentazione del libro di Eleonora Daniele, “Ma siamo tutti matti?”, ha avuto luogo a Lo Spazio Sette di Roma, attirando un pubblico attento e sensibile. L’opera della conduttrice e giornalista fa luce sulla realtà spesso trascurata delle famiglie che vivono con la disabilità e la malattia mentale, tessendo un arazzo di testimonianze che toccano il cuore. La Daniele, con una storia personale particolarmente profonda legata alla perdita del suo fratello Luigi, affetto da autismo, si impegna a rendere visibile questa problematica sociale attraverso la sua narrazione.
Le storie che si intrecciano
Durante la cerimonia di presentazione, la Daniele ha sfruttato il suo libro come una piattaforma per dare voce a numerosi individui e famiglie che si trovano ad affrontare sfide quotidiane in un contesto di crescente difficoltà. Le testimonianze esposte non si limitano a descrivere le avversità, ma dipingono anche un quadro di resilienza e speranza. La partecipazione di volti noti, come Maria Grazia Cucinotta, Neri Marcorè e Simone Cristicchi, ha reso l’evento ancor più significativo, creando un legame emotivo tra coloro che lottano con queste realtà e le figure pubbliche che offrono supporto e visibilità.
La conduttrice ha mostrato una forte commozione mentre riceveva una rosa rossa in memoria del fratello, un gesto che ha sottolineato l’importanza dell’amore e del ricordo in un percorso di advocacy sociale. Attraverso questo libro, Eleonora Daniele cerca di accendere una discussione critica sulla necessità di un cambiamento nelle politiche di assistenza e sostegno psichico, evidenziando il valore di ogni singola storia e la loro capacità di ispirare un’azione collettiva.
Un appello alla rivoluzione del sistema di assistenza
Eleonora Daniele non si è limitata a raccontare storie, ma ha espresso un desiderio profondo di trasformare il sistema di assistenza per le famiglie e le persone con disabilità mentale. Intervistata dopo la presentazione, ha affermato che molte famiglie si sentono abbandonate, auspicando una vera e propria rivoluzione nelle politiche di assistenza. Ha dichiarato: “Mi piacerebbe veramente che si potesse cambiare, rivoluzionare questo sistema.”
La Daniele ha chiamato a raccolta giornalisti, medici, operatori sanitari e associazioni, sottolineando l’importanza di creare una rete di supporto efficace e inclusiva. Ha criticato il fatto che, nonostante la chiusura dei manicomi sia stata una conquista fondamentale, non si siano fatti ulteriori investimenti nelle strutture di cura e nei servizi dedicati alla salute mentale. La situazione nelle REMS è stata evidenziata come un esempio critico del problema, con pochi posti disponibili, che costringono le famiglie a lottare da sole e a gestire situazioni estremamente difficili.
L’importanza dell’informazione e della visibilità
Nel suo intervento, Eleonora Daniele ha evidenziato il ruolo cruciale dell’informazione nel sensibilizzare l’opinione pubblica e nel portare alla luce temi importanti. Ha proposto l’idea di utilizzare ogni spazio pubblico come un “luogo sacro” in cui affrontare questioni di grande importanza sociale. Ha dichiarato: “Io penso che ogni luogo che dia la possibilità di parlare di queste tematiche sia un luogo importante.” Il suo obiettivo è quello di dare visibilità e voce a chi, per varie ragioni, non riesce a farsi sentire.
La Daniele non ha esitato a parlare della possibilità di introdurre queste tematiche anche su palchi prestigiosi come quello di Sanremo, ribadendo che non è tanto il luogo a essere importante, ma il messaggio che vi si porta. La sua iniziativa con il libro “Ma siamo tutti matti?” non è solo un racconto di esperienze personali, ma un invito all’azione per tutti coloro che possono contribuire a un cambiamento culturale nella percezione della salute mentale. Le sue parole risuonano come un forte invito alle istituzioni e alla società civile per fungere da supporto per chi vive questa realtà.
Ultimo aggiornamento il 11 Dicembre 2024 da Laura Rossi