Elezione del Giudice Costituzionale: Il Centrodestra Mobilita Le Forze per Sostituire Sciarra

Elezione del Giudice Costituzionale: Il Centrodestra Mobilita Le Forze per Sostituire Sciarra

Il centrodestra si prepara all’ottavo scrutinio per eleggere un nuovo giudice costituzionale, cercando alleanze strategiche e il consenso necessario per raggiungere i 363 voti richiesti.
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Elezione del Giudice Costituzionale: Il Centrodestra Mobilita Le Forze per Sostituire Sciarra - Gaeta.it

Fratelli d’Italia e il centrodestra si preparano all’ottavo scrutinio per l’elezione del nuovo giudice costituzionale. Questa elezione è particolarmente significativa poiché il nuovo giudice dovrà sostituire Silvana Sciarra, il cui mandato è cessato nel novembre dello scorso anno. Il Parlamento è convocato in seduta comune per il 8 ottobre alle 12.30, in uno scenario che sembra indicare un’accelerazione verso una possibile fumata bianca. La strategia del centrodestra è chiara: tentare di raggiungere un accordo rapido, evitando di attendere la scadenza di fine anno che vedrà anche la conclusione dei mandati dell’attuale presidente della Corte, Augusto Barbera, e dei giudici Franco Modugno e Giulio Prosperetti. Questo clima politico preannuncia un’importante manovra per circoscrivere i candidati al ruolo e armonizzare le varie forze in campo.

Sforzo di Coesione del Centrodestra

La situazione nel centrodestra è abbastanza complessa, poiché la maggioranza sembra volersi affidare esclusivamente ai propri numeri. Attualmente, Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati possiedono collezionano 355 voti, che escludono i presidenti delle Camere, i quali, pur iscritti ai rispettivi gruppi, di solito non prendono parte allo scrutinio. È fondamentale che il centrodestra raggiunga quota 363 voti, ovvero i tre quinti dell’Assemblea, per procedere con l’elezione. Il nome del candidato proposto dalla maggioranza rimane avvolto nel riserbo, tuttavia, i rumors continuano a circolare. Tra i nomi più menzionati ci sono Francesco Saverio Marini, consigliere giuridico della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, e Carlo Deodato, attuale segretario generale di Palazzo Chigi.

Alleanze Strategiche nel Gruppo Misto

Un aspetto cruciale della strategia del centrodestra è rappresentato dalle possibili alleanze con esponenti del Gruppo Misto. Nomi come Lorenzo Cesa e Antonino Minardo, che sono centristi, potrebbero convergere sull’unico candidato appoggiato dalla maggioranza. Inoltre, i recenti ingressi nel Gruppo Misto di esponenti come Mara Carfagna, Mariastella Gelmini e Giusy Versace, precedentemente facenti parte di Azione, potrebbero facilitare un’intesa più ampia. Con tali alleanze, si potrebbe arrivare a un totale di 360 voti, avvicinando così il centrodestra all’obiettivo di 363 voti necessario per l’elezione del nuovo giudice.

La Questione delle Minoranze Linguistiche e il Ruolo dei Parlamentari

Rimane aperta anche la questione riguardante i due senatori e i quattro deputati delle Minoranze linguistiche, il cui voto potrà rivelarsi decisivo. La maggioranza necessita di ogni sostegno possibile per raggiungere il quorum necessario e dovrà cercare consensi anche tra i 12 parlamentari di Azione e i 14 di Italia Viva. Un elemento potenzialmente galvanizzante è stato il recente intervento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che in un’occasione ha sollecitato il Parlamento a risolvere rapidamente la questione, sottolineando come la mancanza del quindicesimo giudice costituzionale rappresenti un vulnus alla Costituzione stessa. Questa pressione politica potrebbe influenzare le scelte di alcuni parlamentari, favorendo un possibile incontro tra le diverse forze politiche per l’elezione del nuovo giudice.

Ultimo aggiornamento il 5 Ottobre 2024 da Laura Rossi

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