Un importante rinnovamento avviene nel cuore della Confederazione Benedettina con l'elezione di Jeremias Schröder come nuovo abate primate. Il monaco tedesco, con una lunga esperienza di vita monastica, è stato scelto dai rappresentanti benedettini riuniti a Roma, in un momento di profonda rilevanza sia spirituale che sociale.
Elezione storica a Roma
L’elezione di Jeremias Schröder è avvenuta durante il Congresso degli abati, tenutosi presso la Badia Primaziale di Sant'Anselmo, situata sul colle Aventino a Roma. L'evento ha visto la partecipazione di oltre 200 abati provenienti da ogni angolo del mondo. Un Congresso di così grande portata non solo rappresenta una celebrazione della tradizione benedettina, ma è anche un momento cruciale di dialogo e confronto sulle sfide contemporanee che la chiesa e la società devono affrontare.
Jeremias Schröder, che compirà 60 anni a dicembre, ha accumulato un'esperienza significativa nel corso dei suoi 40 anni di vita monastica. Prima di essere eletto abate primate, ha ricoperto l'incarico di abate presidente della Congregazione di Sankt Ottilien, una delle più importanti congregazioni benedettine in Europa, fondata nel 1884.
La sua formazione accademica è altrettanto impressionante, avendo studiato filosofia, teologia, storia e archivistica presso illustri istituzioni come il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo e la St. Benet’s Hall di Oxford. Queste esperienze lo hanno reso un precursore nel dialogo interreligioso e nella promozione della pace tra le diverse culture, un valore fondamentale del suo nuovo ruolo.
Un messaggio di pace e dialogo
Dopo la sua elezione, Jeremias Schröder ha condiviso con i media vaticani una riflessione intensa sulla precarietà dell'attuale situazione mondiale. Ha affermato che "il mondo è in fiamme" e ha fatto riferimento all'urgente necessità di impegno religioso e spirituale. Il nuovo abate primate ha messo l'accento sulla testimonianza dei monaci benedettini provenienti da paesi afflitti da conflitti, come l'Ucraina e la Terra Santa. La sua visione mira a riflettere su come il motto del loro ordine, "Pax" , possa tradursi in azioni concrete attraverso il loro lavoro comunitario.
La sua prospettiva si estende al dialogo tra Oriente e Occidente, richiamando la missione antica dei benedettini nel costruire relazioni con le Chiese orientali. "C'è qualcosa in cui possiamo davvero dare un contributo", ha detto, sottolineando l'importanza della collaborazione nella ricerca di soluzioni pacifiche.
La storia della Confederazione Benedettina
La Confederazione Benedettina, ora rinnovata dalla leadership di Jeremias Schröder, è una rete di congregazioni e monasteri che affermano il carisma benedettino nella Chiesa Cattolica. Fondata nel 1893 da Papa Leone XIII tramite il breve "Summum Semper", oggi conta circa 7.500 monaci benedettini e circa 13.000 monache in tutto il mondo.
Il carisma benedettino si fonda su tradizioni di ospitalità, preghiera e lavoro, esemplificate nel motto "Ora et labora". I monasteri sono visti come spazi di riflessione e raccoglimento spirituale. Papa Francesco, durante un incontro con i monaci della Confederazione nel 2018, ha elogiato il loro contributo alla vita della Chiesa, sottolineando come i monasteri diventino oasi di pace e silenzio per coloro che sono in cerca di una connessione più profonda con Dio e il creato.
Questo nuovo periodo sotto la guida di Jeremias Schröder si presenta come un'opportunità per rinnovare l'anelito alla pace e alla costruzione di ponti tra culture diverse, rispondendo alle sfide del nostro tempo con lo spirito benedettino di accoglienza e servizio.
